La Confraternita gestisce l’Hospital de San Nicolás de Puente Fitero restaurato dagli stessi Confratelli
ed aperto ai Pellegrini che percorrono il Cammino. Situato fra Castrojeriz e Frómista è aperto da
giugno a ottobre. Gli Hospitaleros appartengono alla Confraternita ed accolgono i pellegrini con il rito della
lavanda dei piedi e si occupano della loro assistenza.
San Nicolas, sogno,simbolo ed esempio del Cammino Tra le motivazioni che hanno determinato nel 1981 la fondazione a Perugia
della Confraternita di San Jacopo di Compostela, v'era il proposito di continuare a vivere integralmente il pellegrinaggio.
Lo si è fatto in questi anni praticandolo, promuovendolo e assistendolo.
In tale prospettiva la Confraternita si dotò sin dalla sua fondazione di un piccolo hospitium a Perugia…Ci
si però rese conto che per realizzare appieno questa attivtà, di cui si sentiva fortemente la vocazione,
era indispensabile tornare sul Camino de Santiago, sul luogo cioè, dove ancora e più che in ogni
altro i praticava il pellegrinaggio a piedi.
Si era tra l'altro compreso che uno dei nessi essenziali della sua prodigiosa ripresa
era costituito proprio dallo stretto rapporto ospitalità- pellegrino. Situato in uno dei luoghi più
suggestivi del Camino, nel punto in cui il Cammino attraversava il Rio Pisuuerga, con un'antica tradizione ospitaliera,
che si iniziava nel secolo XII, l'abbandonato edificio di San Nicolas si prestava perfettamente a tali propositi…
Per tre estati consecutive i giovani confratelli vi lavorarono duramente. Un'opera
di questo genere, tuttavia, nata direttamente dal mondo del pellegrinaggio, non poteva che essere collettiva…In
realtà intorno alle pietre romaniche e gotiche di San Nicolas si sono aggregate in maniera spontanea ma
esemplare, molte delle forze che operano nella rinnovata civiltà dei pellegrinaggi: una confraternita di
ex pellegrini, gli abitanti di un piccolo paese della Castiglia, un prestigioso ordine ospitaliero, le associazioni
di "amigos del Camino" spagnolo, i pellegrini di passaggio, le amministrazioni locali e la stessa Comunità
Europea intervenute con un contributo, singole persone. Ma, soprattutto, è stata la volontà, l'amore,
la passione, la tenacia di una confraternita jacopea a realizzare, in un angolo speduto della Castiglia, quella
che è stata principalmente una straordinaria avventura spirituale, culturale e artistica.
Dopo aver camminato nell'assolata meseta castigliana per ore, per giorni, circondati solo da
grano, cielo, nuvole e rondini, abbandonate le ultime case di Castrojerez e superata la collina di Mostelares,
ecco apparire al pellegrino l'antico e solitario hospital di San Nicolas. Nella sua nuda semplicità lo accoglie,
donandogli riparo e riposo.
Molti pellegrini fermano qui i loro passi spesso feriti e trovano cura, una doccia calda, una fuente per lavare
i panni, un letto, una cena preparata e consumata insieme agli hospitaleros.
Poco prima di cenare si compie il rito della lavanda dei piedi, recitando:
"En el nombre de Christo te acogemos en el hospital de San Nicol que el descanso te reconforte y repara tus
fuerzas para continues tu camino a Santiago."
E' questo che vogliamo ricordare: che è Gesù che vuole lavarci i piedi, è
Dio che urge perché ci vuole amare, è lasciare che faccia di noi quello che vuole. Ogni sera a San
Nicolas rinnoviamo questa straordinaria verità al lume delle candele, lontano dai rumori del mondo, fra
un catino e dei piedi nudi, collegando il sublime e l'infinitamente umile…
I volti e i nomi dei pellegrini scorrono veloci nel corso della giornata, come grani di un rosario, ognuno carico
dei propri dolori ma tutti partono pacificati, trasformati: solo da costoro il mondo sarà trasformato.
All'alba prima della loro partenza viene impartita una vecchia benedizione compostellana:
"Al clarear de este dia te benedicemos Senor.
Que ilumine el nuevo sol nuestro andar por el camino.
Que el apostol Santiago asista a sus peregrinos.
Que les sostenga la fe y, en su largo caminar, encuentren la caridad.
Quel la matutina estrella, sagrada virgen Maria
Les sirva siempre de guìa y lleguen a Compostella"
Lasciare San Nicolas per tornare al quotidiano o sul cammino è doloroso perché qui "La Sapienza
si è costruita una casa" ( Pro. 9,1).
Paolo Tiveron
Questo testo è parte dell'introduzione al volumetto " Romeria, pensieri da un paesaggio interiore"
che è un raccolta dei pensieri lasciati dai pellegrini sul libro preparato per loro nell'hospital.
Per maggiori informazioni contattare l'autore www.amicidisantiago.it