La scelta della città di Imperia come
sede dell'annuale Incontro ligure di confraternita è legata alla scelta - cui resteremo fedeli …fino a quando
sarà possibile - di cambiare ogni anno il luogo del raduno per portare in tutta la regione l'esperienza
e la passione del nostro mondo compostellano, coinvolgendo così le pubbliche istituzioni (Comuni, Province
ecc.) per sensibilizzarle alla collaborazione nel riaprire le vie di pellegrinaggio verso Santiago e verso Roma
(riapertura di sentieri, segnaletica, nuovi luoghi di ospitalità per la notte ecc.). Questo abbiamo infatti
imparato in 25 anni di vita di Confraternita e di Centro Studi: la cura di quell'et-et che costituisce l'asse portante
del pellegrinare a piedi. Non solo carte e studi su un mondo che non c'è più, quello della grande
civiltà dei pellegrinaggi che tanto ha dato all'Europa; e non solo un andare verso i santuari ignari del
patrimonio di storia e di fede che i passi stanno attraversando. Un pellegrinaggio consapevole, insomma, espressione
di una civiltà disconosciuta oggi dai più ma che non è morta, fino a quando vi saranno pellegrini
decisi al grande viaggio.
A Imperia abitano Anna
e Silvio Calcagno (già pellegrini compostellani e romei) che nel corso del 2006 hanno passato diverse domeniche
cercando a piedi un percorso - tra Albenga e Ventimiglia - che evitasse il più possibile …l'impossibile
via Aurelia e che non finisse però sui bellissimi quanto anonimi sentieri in quota (l'Alta Via c'è
già, non bisogna scoprirla). Un percorso, quindi, attento al silenzio e alla bellezza che confortano il
pellegrino ma anche ai segni della cristianità ligure, agli imprescindibili visitandum est che gli ricordano
il senso e il valore della propria fatica. Da qui l'avvio di una proficua collaborazione con la Provincia di Imperia
(in particolare con la responsabile dell'Ufficio Parchi dr.ssa Zanella) fino alla fase finale del segnalare il
percorso con targhette che riportano la denominazione "Via della Costa. Santiago<-- -->Roma".
Proprio con la presentazione
di questo tracciato, preceduta dal saluto del Presidente della Provincia di Imperia dott. Giuliano, si è
aperto sabato 24 febbraio la quinta edizione dell'Incontro compostellano in Liguria
Particolarmente significativo
il saluto portato dagli amici della Association Provence-Alpes-Côte d'Azur-Corse des Amis de Saint Jacques,
Alain Le Stir e Claire de la Burte e dalla nostra Monica D'Atti: grazie al lavoro fatto da Anna e Silvio Calcagno, infatti, il tratto francese
è ormai concretamente unito a quello italiano, per i pellegrini in viaggio verso Roma o Santiago. Nella
mattinata c'era già stato, peraltro, un prologo, con la visita al bellissimo ciclo di affreschi (tra i quali
alcuni collegati alla Legenda Aurea di Jacopo da Varagine) del Santuario di Nostra Signora delle Grazie a Montegrazie,
sulle alture di Imperia.
La seconda parte del pomeriggio è stata poi dedicata, come di consueto, ad alcune meditazioni sull'esperienza
della conversione (Davide Gandini, Giuseppe Martini e Vittorio Lanteri Laura) e della comunione dei santi (don
Paolo Asolan). Anche quest'anno i pellegrini hanno goduto della bellezza dei canti eseguiti da Elisabetta, Alida
e Giacomo: Romaria, Manto de acucenas, Dulcis Christe: la com-mozione non è solo una emozione ma l'inizio
del cammino, dell'orientare la vita intera a Cristo. Il Cammino - ogni pellegrino lo sa - non finisce a Santiago
ma continua nella vita di ogni giorno. Il pellegrino lo sa perché conosce bene quelle parole di Gesù:
"Qual vantaggio infatti avrà l'uomo se guadagnerà il mondo intero, e poi perderà la propria
anima? O che cosa l'uomo potrà dare in cambio della propria anima?" (Matteo 16,26). E' nella vita dopo
Santiago che deve portare frutto il dono ricevuto sul Camino. Perciò il pomeriggio si è concluso
con le parole che non passano: quelle del Rosario recitato insieme dai pellegrini nella chiesa di San Benedetto
Revelli, quelle dei confessori che hanno dato l'assoluzione ai penitenti.
.
La mattinata della domenica è stata interamente dedicata al pellegrinaggio
a Gerusalemme, senza dubbio alcuno "il pellegrinaggio" per eccellenza: Paolo Caucci von Saucken ha parlato
della indimenticabile esperienza fatta lo scorso ottobre dal gruppo di confratelli che ha raggiunto a piedi il
Santo Sepolcro partendo da san Giovanni d'Acri, mentre don Paolo Giulietti ha ricordato le radici bibliche del
pellegrinaggio a Gerusalemme. Anche qui gli approfondimenti storici ed esegetici sono andati oltre la mera trattazione
accademica: impossibile parlare di pellegrinaggio senza che in gioco vi sia la vita stessa e il suo Destino. Dulcis
in fundo l'emozionante testimonianza del carissimo Pierluigi Ronzani, partito a piedi da Venezia per la Terra Santa
nell'aprile del 2006 e giunto al Santo Sepolcro dopo essersi riunito in ottobre con i confratelli poco dopo San
Giovanni d'Acri.
Con la processione di
confraternita verso il Santuario di Santa Croce in Monte Calvario e la celebrazione della Santa Messa si è
concluso l'Incontro (erano presenti la Confraternita di San Giacomo di Levanto, la Confraternita del Santo Sudario
di Torino, la Confraternita di San Giovanni Battista di Loano, la Confraternita dei Trinitari d'Italia e, naturalmente,
la Confraternita di Santa Croce di Imperia che ci ha ospitato per la Santa Messa).
Davide Gandini
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