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Piero
ci ha lasciato. Ha raggiunto il Padre serenamente, così come eravamo abituati a conoscerlo.
I
figli e Roberta ci hanno portato il suo ultimo saluto, aprendo ricordi ed emozioni.
Da
quando era entrato nella Confraternita ne aveva interpretato lo spirito più autentico. Confratello, pellegrino
e ospitaliere dava senso e contenuto a tutto quello che faceva, divenendo esempio e stimolo per tutti noi.
Nell'ultimo
incontro di maggio, a Perugia, abbiamo capito che la malattia che segnava il suo volto stava progredendo. Ma la
forza con cui l'affrontava, la sua serenità e la sua naturale dignità umana, ci ha fatto sperare
in una evoluzione più lenta e controllabile. Fino all'ultimo abbiamo parlato di pellegrinaggi, di ospitalità,
di vita di Confraternita, di progetti condivisi, di futuro. E su questa strada continueremo caro Piero, con Roberta
e con l'intera Confraternita che ti sente più vicino che mai, perché crede nel senso cristiano della
Vita e sa di non averti perso, anche se il dolore in questo momento è grande.
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