Pellegrinaggio di Confraternita
Ad Sanctum Sepulcrum:
29-settembre - 10
ottobre 2006
La Via di ACRI
Una via sensata - Una via praticabile
- Una via da far crescere
Qui il Verbo si è fatto carne
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La Confraternita in cammino
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1. Un via sensata
Individuare un itinerario per un pellegrinaggio in Terra Santa, rispetto a ciò che
accade per le altre piccole e grandi vie della tradizione cristiana, vuol dire fare i conti con una storia a due
livelli: quella dei pellegrini che per duemila anni hanno percorso la
Palestina; quella di Gesù, egli stesso pellegrino a Gerusalemme più volte durante
la sua vita e la sua predicazione. La sensatezza e la coerenza di un itinerario di pellegrinaggio nella Terra del
Signore dipende da questa duplice fedeltà.
Il tracciato che è stato individuato per il pellegrinaggio del XXV anniversario di
erezione canonica della Confraternita, e che abbiamo chiamato “Via di Acri” ha tentato di rispondere ad entrambi
i criteri, pur nei limiti imposti dalla una situazione politica e militare della regione. L’arrivo al porto di
Acri, il trasferimento a Nazaret e al lago di Tiberiade, lo spostamento verso sud in direzione di Gerusalemme e
la salita alla città santa sono infatti le principali tappe che la tradizione del pellegrinaggio cristiano
ci ha consegnato, almeno a partire dal XII secolo. Pur in assenza di un’esatta corrispondenza delle strade scelte
con quelle probabilmente percorse dai pellegrini dell’Evo medio, si può parlare di una sostanziale fedeltà
della “Via di Acri” al passato. Principale punto problematico è la
Valle del fiume Giordano, zona poco ospitale e priva di punti di interesse (se si eccettuano Beit
She’an e Gerico): sarebbe probabilmente più filologicamente corretto attraversare le colline di Samaria,
ma l’attuale situazione non consente di farlo, non tanto per motivi di sicurezza (i pellegrini sono ovunque rispettati),
ma per la presenza di numerosi check point, che possono ritardare o addirittura impedire il passaggio del viandante.
Diversa è la situazione per quanto riguarda la fedeltà agli itinerari di Gesù
quali sono descritti dagli evangelisti. Essi non concordano sui movimenti di Gesù: secondo la narrazione
lucana, per il suo ultimo viaggio alcune notazioni fanno pensare ad un itinerario attraverso la
Samaria; la menzione di Gerico rimanda alla Valle del Giordano (anche se probabilmente sul versante
orientale, oggi Giordania). Nonostante tali limiti, è possibile offrire, attraverso le tappe della “Via
di Acri” una proposta di sequela dei passi del Signore, coerente con la narrazione lucana. La tabella sottostante
illustra tale corrispondenza, fornendo anche una traccia per l’animazione spirituale del cammino..
Prima parte – La Galilea
In Galilea si è svolta la gran parte della vita e della predicazione di Gesù.
Egli ha percorso la regione più volte, secondo itinerari la cui ricostruzione è però problematica.
In questa parte del pellegrinaggio si riflette sull’identità di Gesù e sulla
chiamata battesimale del cristiano, vocazione a condividere con lui la passione per il Regno del Padre suo. La
sequenza dei fatti risente della collocazione topografica del Tabor.
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Primo
giorno
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Acri - Ibillim
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Lc 3, 23-38
Gli antenati di Gesù.
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Secondo
giorno
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Ibillim - Nazareth
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Lc 4, 16-30
Il discorso programmatico di Gesù a Nazareth. |
Terzo
giorno
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Nazareth - Monte Tabor
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Lc 9, 28-36
La trasfigurazione |
Quarto
giorno
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Monte Tabor –
Lago di Tiberiade
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Lc 31-41
La giornata di Cafarnao
Lc 5, 1-11
La chiamata dei primi discepoli
Lc 9, 10-17
La moltiplicazione dei pani
Lc 6, 17-49
Il discorso della pianura.
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Quinto
giorno
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Lago di Tiberiade
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Lc 9, 18-27
La confessione di Pietro.
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Seconda parte – La Valle del Giordano
In questa seconda parte del viaggio si collocano
le narrazioni collegate all’unico, grande viaggio attorno al quale l’evangelista Luca organizza tanta parte del
ministero pubblico di Gesù: si tratta dei capitoli dal 9 (dal v. 51) al 19 (fino al v. 27). Esso costituisce
quasi una “iniziazione” dei discepoli al mistero della croce. In questa parte del pellegrinaggio si riflette sulla
disponibilità a seguire il Signore. La scelta di possibili passi è molto ampia; si privilegiano quelli
di taglio “vocazionale”: gli incontri con
Gesù e
l’appello a seguirlo che ne scaturisce.
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Sesto
giorno
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Valle del Giordano
fino a
Beit She’an
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Lc 9, 51-62
Gli inizi del viaggio e le condizioni per farlo insieme a Gesù.
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Settimo
giorno
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Valle del Giordano
fino a Brosh
Habiqah
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Lc 18, 18-30
Gesù incontra un uomo ricco.
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Ottavo
giorno
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Valle del Giordano
fino ad Habikah
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Lc 18, 35-43
Guarigione di un cieco alle porte di Gerico.
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Nono
giorno
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Valle del Giordano
fino a Gerico
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Lc 19, 1-11
Gesù incontra Zaccheo
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Decimo
giorno
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Gerico – Gerusalemme
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Lc 10, 25-37
La parabola del buona Samaritano è ambientata da Gesù
lungo il percorso di questa tappa.
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Terza parte – Gerusalemme
L’evangelista Luca concentra a Gerusalemme, nei capitoli dal 19 (dal v. 28) al 24, tutti
gli eventi conclusivi della vita di Gesù, fino alla sua ascensione. Il pellegrinaggio non si arresta, perché
segue gli spostamenti di Gesù entro la città santa. Gli itinerari di sotto presentati, nel concreto
della visita a Gerusalemme, si combinano con altri elementi, di tradizione ebraica e musulmana, che pure è
consuetudine andare a vedere (come anche la visita a Betlemme). In questa parte del pellegrinaggio si considera
il mistero pasquale in vista della rinnovazione della propria fede.
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Undecimo
giorno
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L’ingresso a Gerusalemme
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Lc 19, 28 – 22, 6
La discesa del Monte degli Ulivi e il ministero nel tempio. All’ingresso
gioioso di Gesù in città fa seguito una serie di polemiche e contrasti con le autorità religiose
e politiche, che culminano nel tradimento di Giuda. È un’occasione per prendere coscienza del fatto che
essere cristiani è sempre scomodo e “controcorrente”.
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Dodicesimo
giorno
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Le orme della Passione
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Lc 22, 7 - 24, 12
Le ultime ore di Gesù, dal Cenacolo fino al Sepolcro. Dal Cenacolo,
al Getsemani, al Sepolcro, lungo la Via dolorosa. Memoriale topografico degli eventi centrali della salvezza. Opportunità
per rinnovare la professione della fede.
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Tredicesimo
giorno
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La Chiesa in cammino
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Lc 24, 13-52
Dal Cenacolo all’edicola dell’ascensione: il Risorto appare ai suoi
discepoli e li invia ad annunziare nel mondo ciò che hanno vissuto e compreso. Alla vigilia del rientro,
ci si riscopre missionari, chiamati a narrare le grandi opere di Dio.
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