La Francigena
dei Pellegrini

 

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L'esperienza

F.A.Q.
Le risposte alle vostre domande

 

La Confraternita di S.Jacopo di Compostella

In questi primi mesi di uscita della guida ci siamo trovati a rispondere a un certo numero di pellegrini che chiedevano ulteriori informazioni sulla Via Francigena.
Abbiamo pensato di mettere in rete alcune di queste risposte pensando possano essere utili ad altri che stanno incamminandosi o che prima o poi faranno la VF.

- Quanto è più difficile la Via Francigena rispetto al Cammino di Santiago ? Si può fare con un bambino ? [da Ludovica]

- Ma la Via Francigena non passava anche per altre strade appenniniche ? [da Francesco]

- Posso portare il cane con me ? [da Francesco]

- Dispongo poco tempo, quale tratto mi consigliereste di percorrere e in quale stagione ? [da Ulrike]

- Vorrei percorrere la Via Francigena in bicicletta ... [da Roberto]

- Vorrei percorrere la VF a cavallo. Lungo il percorso ci sono ostacoli particolari di impossibile superamento a cavallo ? [da Antonio]

- Il percorso che suggerite è ben segnalato sul terreno ? [da Lorenzo]

- Ha senso portarsi dietro il GPS ? [da Lorenzo]

- Ci vorrebbero le altimetrie ... [da Francesco]


Quanto è più difficile la Via Francigena rispetto al Cammino di Santiago? Si può fare con un bambino? [da Ludovica]

In effetti la Via Francigena è diversa. Noi scrivendo la guida l'abbiamo guardata con "occhi compostellani" essendo noi pellegrini nati su quella strada; da allora, anche grazie all'adesione alla Confraternita di Perugia non ci siamo mai fermati. Abbiamo cercato soluzioni di percorso e ospitalità che permettessero al meglio di vivere la dimensione del pellegrinaggio che ci è cara, ma ancora c'è da fare. E' una bimba in fasce la VF. Dipende da noi pellegrini se crescerà come una bambina viziata da alberghi e strade asfaltate o esalterà la sua potenziale dimensione "semplice".
Per ora i pellegrini lungo il percorso sono pochi ma sempre di più. In tanti ci scrivono dicendo che quest'anno partiranno e questo ci rinfranca. Forse, passando, riusciranno a sensibilizzare e stimolare. Comunque in questi due anni nei quali siamo tornati sulla Via per la nuova edizione (ne avevamo fatta una più piccola nel 2001) abbiamo potuto constatare più coscienza e affetto da parte della gente del luogo. L'accoglienza c'è e buona, anche se povera e semplice, anche se non così diffusa e facile da incontrare ad ogni angolo come sul Cammino. I segnali ci sono solo in alcune zone, in maniera frammentaria e discontinua: per questo abbiamo cercato di fare una guida dettagliata cercando di dare indicazioni precise lì dove si rischia di perdere la strada.
Ci sono alcuni tratti lungo le strade trafficate. Richiedono attenzione ma sono fattibili. Certo un ragazzo può avere meno pazienza. Del resto più di tanto questi tratti non si possono saltare. Forse un giorno per alcuni verrà fatto come sul Cammino una pista ciclo-pedonale a fianco della strada ma questo è tutta un'altra storia. Ci sono poi tratti bellissimi e ricchissimi di storia e di fede.
Il Cammino è facile, quasi troppo. La VF è un'avventura. Una coppia di nostri amici confratelli l'hanno percorsa nel 2000 con un bimbo di 11 anni e un'altro di 5 nella carrozzina che hanno spinto fino a Roma. E' un esempio estremo, lo so ... dipende dalle motivazioni. La VF, se posso aggiungere un'ultima valutazione, è la via del pellegrino adulto che "provatosi" sul Cammino può andare oltre sulla sua strada.

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Ci vorrebbero le altimetrie [da Francesco]

Per il discorso della altimetrie hai ragione (e anche altri ce lo stanno segnalando). E' un lavoro che stiamo facendo. Del resto per fare la guida, oltre che a percorrerlo a piedi, tutto il cammino che stavamo facendo l'abbiamo anche rilevato con il GPS . In questo modo siamo riusciti a dare indicazioni corrette delle distanze. Per scaricare i dati altimetrici è stato necessario un ulteriore lavoro di elaborazione che ci sta portando via parecchio tempo. Forse tra pochi mesi potremo colmare questa lacuna. Per ora ci siamo limitati ad allungare i tempi di percorrenza della tappa quando questa presenta dislivelli da superare in giornata che abbassano la media convenuta di 4 km all'ora … in pratica abbiamo fatto le valutazioni che la nostra esperienza scout ci ha insegnato. In effetti quando abbiamo cominciato a pensare questa guida lo abbiamo fatto come pellegrini compostellani e sull'esempio delle prime guide spagnole e poi anche italiane del Cammino (tranne l'ultima delle TdM che citi) e non abbiamo considerato l'aspetto altimetrico. Ma è un aspetto importante per dare una visione ancora più completa della strada intera … ci arriveremo siamo in cammino.

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Ma la Via Francigena non passava anche per altre strade appenniniche? [da Francesco]

Riguardo agli altri passi appenninici possiamo dire che la VF propriamente detta è quella che abbiamo descritto nella guida. Il tracciato è documentato da tante testimonianze e monumenti storici. Poi ci sono molte altre strade che percorrevano i pellegrini. Chi veniva dalla Romea passava per Nonantola e faceva il passo di Croce Arcana sopra Modena. Da Piacenza c'è chi passava per Bobbio. Da Bologna anche noi nel nostro pellegrinaggio giubilare del 2000 abbiamo fatto il nostro cammino passando per la Via degli Dei che da Bologna porta alla Futa e a Firenze e abbiamo incontrato la Via Francigena solo a Siena. Ma sono altre strade. Possono essere considerate varianti che contribuiscono a formare quel "fascio di strade" comunemente chiamate via romee, dovute prevalentemente alla variabilità nel tempo del tracciato su vie parallele a questo a seconda delle esigenze e delle contingenze storiche. Per esempio da S. Miniato a S. Gimignano il bellissimo percorso che è tutto tra sentiero e sterrati era la via di crinale battuta nell'alto medioevo. Alla fine del medioevo stesso la via principale che portava a Siena si era spostata più sotto nella Val d'Elsa (dove ora passa la superstrada). Noi naturalmente abbiamo indicato la via di crinale (segnata benissimo dalla FIE) che era la VF più antica che passa per luoghi storici ben noti.

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Posso portare il cane con me? [da Francesco]

A proposito del cane il pensiero torna a tutti quei cani che accompagnano i pellegrini a Santiago, cani vagabondi o di proprietà. Anche Tobia nella Bibbia parti con l'angelo e il cane li seguì (Tb 6, 1). Il problema è il solito che penso tu possa conoscere meglio di me che non ho mai avuto un cane, ovverosia quello di doverlo tenere al guinzaglio dove può essere rischioso per lui (quando ci si trova a percorrere tratti di strada trafficati fuori dai sentieri) e dove la legge lo impone per gli altri. Nei luoghi di accoglienza forse a molti non darà fastidio, potendolo magari accogliere in un cortile o in un prato della parrocchia (visto che molti posti individuati, almeno da noi, sono tali); ad altri magari sì, ma dipende dalle situazioni caso per caso e dalla tranquillità del tuo cane. Penso che importante sia di proporre il proprio cane in un posto e non di imporlo.

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Complimenti per lo splendido lavoro. Dispongo di poco tempo, quale tratto mi consigliereste di percorrere, ed in quale stagione? [da Ulrike]

Grazie intanto per l'apprezzamento. Il lavoro che abbiamo fatto è semplicemente frutto di un sogno, del desiderio di rendere fruibile ai pellegrini questa Via Francigena ancora nascosta e per lo più sconosciuta. La nostra dimensione è quella conosciuta sul Cammino di Santiago, i nostri interlocutori sono i pellegrini che già hanno camminato, che abbiamo conosciuto, incontrato, ospitato lungo il Cammino. Per loro abbiamo cercato di fare il lavoro migliore che potevano fare. Ancora sicuramente perfettibile, ma per ora è quello che si poteva fare.

La Via Francigena è la strada del pellegrino "adulto". Meno facile dal punto di vista logistico (sul Cammino ci sono segni ed ospitali dovunque, qui è tutto da conquistarsi) ma più bella dal punto di vista della ricchezza storica, spirituale, artistica e anche paesaggistica.
È difficile dire quale tratto sia migliore o preferibile. Ciascuno ha le sue ricchezze e difficoltà: i tratti di splendido cammino ed i tratti di asfalto da tollerare, i suoi incontri e i suoi "scontri".
Potrei rispondere, con lo stesso consiglio che do quando mi viene chiesto del Cammino di Santiago, di partire dalla distanza dalla meta, in questo caso Roma, percorribile nei giorni di cui si dispone (almeno 7-10 giorni). Questo per fare un vero cammino con la meta che da sostanza al proprio passo. Il tratto laziale è bello e significativo, ma come detto prima difficilmente potrei escludere qualche zona da una valutazione più che positiva. Per il problema del sovraffollamento turistico direi che sui percorsi "pedestri" e francigeni c'è poca gente. Potrai trovare qualcuno in più nelle località famose tipo S. Gimignano, Siena e poche altre. Per il resto anche l'anno scorso ho potuto verificare come a cavallo di ferragosto nel tratto Monteriggioni-Radicofani, sul quale ho fatto camminare 200 ragazze scout, non c'era quasi nessuno. I luoghi poi dove dorme il pellegrino ( a meno che tu non cerchi soluzioni più comode) sono ... poco ricercati.
In estate il problema del caldo è reale in tutto il cammino (esclusa naturalmente la zona alpina). Comunque le stagioni sono sempre un'incognita. Nel settembre del 2000, durante il nostro pellegrinaggio giubilare a piedi (da Bologna) fu molto caldo anche se ci trovavamo alla fine dell'estate. Ci sono periodi in luglio e agosto che al contrario possono essere piacevolmente freschi o spiacevolmente piovosi. Forse rimane solo da affidarsi alla buona stella del pellegrino e partire quando il cuore è pronto.

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Vorrei percorrere la Via Francigena in bicicletta [da Roberto]

Qualche informazione aggiuntiva sulla VF percorribile in bicicletta possiamo darla. È poi nostra idea, quando riusciremo ad avere il tempo per integrare alcune cose sul sito internet, dare informazione più circostanziate e precise su tutti i tratti da evitare con la bici.
Per ora posso dire che in linea di massima è quasi tutta fattibile con una montain-bike. Molti tratti in fase di esplorazione li abbiamo percorsi anche noi in questo modo.
Da evitare senz'altro la salita alla Cisa, ovverosia tutti i tratti di sentiero che vanno da Terenzo alla Cisa. Ci sono infatti molti tratti di salita pesante e una bici, suppongo con le sacche, diventa difficile da portare anche a mano in questi luoghi. Stesso discorso per Aulla-Sarzana. Tutti gli altri tratti di sterrato non presentano particolari difficoltà anche se per alcune salitine, e per brevi tratti la bici sarà da portare a mano (se non sì Lance Armstrong).

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Vorrei percorrere la VF a cavallo. Lungo il percorso ci sono ostacoli particolari di impossibile superamento a cavallo? [da Antonio]

Provo a rispondere al meglio alla tua richiesta anche perché è il primo che ci pone tale questione e devo dire che il discorso ha un certo fascino. Per ora abbiamo cercato di rispondere a chi va in bici (presto metteremo sul sito una "risposta" dettagliata in tal senso).
Per il problema "passaggio esposto" segnalo senz'altro la breve cengia della tappa 2 al punto 7 della cartina 3 dalla frana di Sapé d'Exilles. Sono 10 metri ma il sentierino ricavato sulla cengia è largo al massimo un metro su uno strapiombo. A piedi si passa tranquillamente ….a cavallo non so ..forse a mano.
Poi dopo Exilles l'altra frana tra il punto 3 e il 4 di carta 4 è impossibile a cavallo perché c'è un salto da fare giù da un argine. Forse con il cavallo conviene fare un giro appena più lungo e restare lungo il fiume. Non avendo però fatto a piedi tale digressione non so le rive del fiume hanno grosse pietre (non c'è comunque vegetazione fastidiosa e bassa) fastidiose per il passaggio con il cavallo.
Poi c'è il passaggio più delicato alla tappa 9 cartina 11 tra il punto 11 e 12. Se il campo di riso a fianco al quale si passa è in "asciutta" non ci sono problemi anche per il cavallo. Chi va a piedi anche con il campo allagato può camminare "di traverso" sulla massicciata ferroviaria (senza salire sui binari). Per il cavallo ho paura ci siano problemi. Ci sarebbe un giro di poco più lungo che da Nicorvo (prendendo la strada per Albonese) e deviando poi per Cascina Afficiati arriva a Madonna del Campo da dietro. L'ho visto sulla carta solo recentemente e devo ancora sperimentarlo (lo farò a settembre passando di lì con il pellegrinaggio di Confraternita).Altro stretto sentiero sono per pochissimi metri si trova nella tappa 17 (carta 22 tra il punto 17 e il 18) dopo il Salto del Diavolo, ma il sentiero non è esposto, è solo stretto e con grosse radici da scavalcare.
Stretto è anche il sentiero nella valletta con il quale comincia il sentiero verso Bibola: tappa 20, cartina 6 tra il punto 3 e il 4 ma credo si possa fare. Io ci sono passata anche in bici e l'ho messa in spalla perché era solo pieno di pietre ma non era strettissimo.
Alla tappa 34 consiglio il percorso b-c-d-e al Fosso di Turona visto che il guado sui pietroni è impossibile per il cavallo mentre più avanti il guado in pratica non c'è e c'è solo un ponticello su un fiumiciattolo minimo.
Da qui a Roma non c'è altro tratto da segnalare.
Per il discorso dell'asfalto invece il conto è più difficile. Noi abbiamo cercato con cura tutte le alternative all'asfalto nel rispetto però del percorso storico e cercando di non allungare di troppo i già lunghi 900 km. visto che si fanno tutti a piedi. Alcuni tratti sarebbero migliorabili (non si conosce mai abbastanza il territorio) dal punto di vista "eliminazione asfalto" ma nel complesso sono solo poca cosa. Segnalo qui solo i tratti più lunghi di asfalto visto che spesso si fa un po' di asfalto poi si torna su sterrato.
Tappa 1 6,2 km dal punto 17 fino a Oulx (carta 1)
Da Exilles a Torino è tutto asfalto tranne brevissimi tratti della pista ciclabile (comunque dipanatesi prevalentemente su asfalto). Dopo Torino consiglio di fare la pista ciclabile lungo il Po che sembra riattivata dopo l'alluvione del 2002 (? O 2001). Io ci sono passata nel 2003 e c'erano interruzioni. Ora mi dicono che è a posto e la farò sempre a settembre (quindi non posso essere più precisa).
Da Castell'Apertole a Vercelli tutto asfalto, anche se ci sono campi laterali su alcuni dei quali si può passare.
Da Vercelli fino a dopo Piacenza sono prevalenti i tratti di asfalto. Dopo fino a Fidenza è prevalente lo sterrato e comunque cominciano a decrescere ma ce n'è ancora.
Questi tutto sterrato da poco dopo S. Miniato Alto a Colle Val d'Elsa, poi da Badia ad Isola a Siena, poi da Isola D'Arbia a Buonconvento. Poi brevi tratti su percorsi misti. Tutto sterrato da Radicofani a Ponte a Rigo e da Acquapendente a Bolsena (tranne qualche km. su asfalto).
Poi il passaggio di Turona. Sterrato da poco dopo Montefiascone a Viterbo. Poi ancora tratti di sterrato fino alla strada Cà dell'Aglio, poi dopo Vetralla partendo da Via Asmara fino a Capranica.
Da Sutri a Monterosi metà è sterrato. Poi c'è il brutto tratto della Cassia (carta 56 dal punto 8 al 10) bisogna tenere bene il cavallo (forse a mano) perché il traffico arriva in contromano anche se la strada è larga e uguale nei tratti di seguito segnalati fino al Bivio del Pavone. Poi da lì ancora asfalto e sterrato fino a Roma sono metà e metà.
Ho provato a dirti quello che potevo. In futuro farò una precisa statistica tra sterrato e asfalto ma ci vuole un po' di tempo e di pazienza. Anche questa analisi la vorrei mettere su internet a disposizione di tutti ma nella vita bisogna anche lavorare e fare altre cose per la mera sopravvivenza. Ormai tutto il tempo libero lo dedico alla VF ma purtroppo questo tempo non è tanto.
Spero tu possa avere un buon cammino e se hai bisogno di ulteriori precisazioni io sono quasi sempre qui, più facilmente dall'altra parte del web che dall'altra parte del telefono.
Se poi avrai tu informazioni utili da dare in seguito alla tua esperienza e ti fa piacere comunicarle noi le metteremmo volentieri sul sito perché anche altri possano imparare dalla tua esperienza. Per ora abbiamo appena cominciato a organizzarlo (ci vuole altro tempo) ma speriamo che tutto quello che mettiamo possa essere utile ai pellegrini del futuro.

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 Il percorso che suggerite è ben segnalato sul terreno ? [da Lorenzo]

Purtroppo il percorso da noi suggerito è poco segnalato, e sono convinto che anche lei può immaginare il numero e la difficoltà dei problemi che soprattutto in Italia si devono affrontare per segnare e conservare una via "minore". Ancor più difficile è segnare e soprattutto mantenere nel tempo segni ben fatti, numerosi, chiari ed omogenei lungo 900 km di percorso.
Per questo tutto il percorso è stato da noi rilevato con il GPS, e proprio nel mese di agosto 2005 ci riuniremo con i responsabili editoriali per concordare la pubblicazione di questo materiale.
Non appena avremo raggiunto un risultato concreto, mi premurerò di informarla.

Nel frattempo ci auguriamo che la descrizione dettagliata che abbiamo cercato di fare sulla guida e gli schizzi del percorso (magari ingranditi) possano essere sufficienti per compiere un buon pellegrinaggio.

Se vuole i files delle cartine da stampare ingrandite è sufficiente che ci comunichi i suoi dati così come esemplificato sul tagliando a pag. 140 della guida.

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Ha senso portarsi dietro il GPS ? [da Lorenzo]

Secondo me molto sensato portarsi dietro il GPS, soprattutto se si ha sufficiente familiarità con lo strumento e si dispone delle coordinate dei punti critici (bivi, incroci importanti) ai quali farsi ricondurre in caso di smarrimento. Questa sorta di "paracadute" e tanto più giustificato, quante più persone si affidano al nostro "senso dell'orientamento" (gruppi giovanili, amici, pellegrini aggregati ecc.).

... non dimentichiamo però che fa parte del "gioco" anche la possibilità di smarrirsi; la Provvidenza e la campana di Altopascio ("la smarrita") sono due ottimi aiuti da sempre.

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