Questo spazio lo vogliamo dedicare a tutti quei pellegrini che hanno
fatto la Via Francigena e che vogliono condividere con altri il loro cammino. Non è una vetrina o un luogo
di bell'esercizio di italiano. E' l'occasione per raccontare a tutte le persone interessate l'esperienza fatta.
E' uno spazio proposto per ritrovarsi e per aiutare chi ancora deve partire; per consigliare e per ringraziare
le persone che ci hanno ospitato come pellegrini; per sorridere insieme ricreando una comunità in cammino
con racconti di incontri e di "scontri", di meraviglie, di felicità raggiunte ed improvvise e
di delusioni e tristezze.
È il luogo per continuare a proporre il sogno di una Via Francigena dei pellegrini. Perché noi crediamo
fortemente che la Via non la faranno burocrati e contributi pubblici (loro faranno un'altra via) ma la Via dei
pellegrini la potranno fare solo i pellegrini: con il loro cammino, con i loro incontri, con le loro preghiere,
con le loro fatiche, con le loro testimonianza, con la loro determinazione e cocciutaggine, con i loro sogni e
le loro speranze
Forse un pezzettino della strada passerà anche da qui.
DIARI e RACCONTI
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settembre 2009: Giancarlo Adorni
l'esperienza e il diario di Giancarlo Adorni, pellegrino e grande amico
della Via, nonché Custode.
Il suo cammino, i suoi cammini.
Link al sito web dei suoi pellegrinaggi:
La Via Francigena 2009 |
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maggio 2009: p. Emanuele Roze
Ancora in Pellegrinaggio
Il cammino sulla Via Francigena di Padre Emanuele raccontato dalle sue immagini.
Dalla Francia, a S. Antimo e ora a Siena. Come pellegrino in molti luoghi santi, ora sulla Via Francigena fino
a Roma.
Ogni pellegrino ha la sua storia, ogni pellegrino ha la sua strada.
Link agli album fotografici:
Pellegrinaggio a Roma
La via Francigena da Siena a Roma
e per vedere tanto altro:
Foto Album di
Emanuele Roze |
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maggio 2008: Vera e Carlo
Un'altro tratto di Francigena
70 anni passati da un po' ma non gli passa la voglia di strada. Essere pellegrini vuol dire esserlo per sempre.
Questo è il diario dei giorni lungo la VF per completare un altro tratto del loro lungo cammino. Cammino
che in questi giorni (aprile 2008) è stato completato. Il lungo obbiettivo Monginevro - Bari è raggiunto...
ora si prosegue per Gerusalemme? |
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maggio 2007: Eric Sylvers
Walk for Italy.
Eric, pellegrino e giornalista in cammino per raccontare con occhi americani la Via Francigena e per aiutarci a
vedere con occhi sempre nuovi questa grande eredità che dobbiamo custodire per tutti i pellegrini che ancora
passeranno.
(sito web) |
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aprile-settembre 2006: Ann M Milner
Camminare per i Senzatetto.
Il cammino di Ann, pellegrina inglese che ha camminato da Santiago a Roma. Cinque mesi sulla strada lungo il Cammino
di Santiago, poi la Via Tolosana e la Via Francigena.
Il diario, le foto e il suo impegno in Inghilterra per i senza tetto...perchè il cammino non può
non avere una direzione.
(sito web) |
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Inverno 2006: Marco Boscarato
Cammino invernale sulla VF.
Il racconto di Marco Boscarato di Mestre-Venezia. Ci racconta il suo passo leggero nonostante le difficoltà.
Passo leggero che nasce dalla profonda convinzione di essere sempre in cammino, adesso come ieri e come domani. |
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Estate
2006: Andrea Callegari
per ritrovare la VF non solo nelle parole dei nostri amici pellegrini
ma anche attraverso le immagini fermate da chi usa l'obbiettivo meglio di qualsiasi penna vi consigliamo di entrare
nelle pagine di Andrea Callegari, giovane pellegrino romeo partito da Fidenza a piedi un giorno di agosto diretto
a Roma. (link alla galleria fotografica) |
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Estate 2006: Luciano Bombarda ed Elena Mezzadri
partiti in bici da Piacenza, raccontano il loro Pellegrinaggio
a Roma ...con il vento alle spalle. (inviato il 15 settembre 2006)
(pdf 474 kb) |
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Estate 2006: Pino Toniolo,
Mino Castiglioni e Bruno Collareda
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Alla conquista della Via Francigena:
Diario del loro pellegrinaggio da Lucca a Roma nel 2006. (Inviato il 15 luglio 2006)
(pdf 7 Mb) |
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Settembre 2005: Confraternita di S.Jacopo (Perugia) -
Da Lucca a Torino sulla via Francigena "Ad vultum tuum sanctum".
Diario (completo di foto) scritto a più mani dai partecipanti al Pellegrinaggio annuale di Confraternita 2005 |
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Estate 2005: Devid Panella - Storie di cani e di pellegrini: ... pellegrino napoletano partito
da solo dal Gran S.Bernardo e unitosi poi a Vercelli (dove i due cammini diventano uno) ad altri pellegrini che
provenivano dal Monginevro incontrati per caso.
Due brevi e suggestivi racconti. |
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Estate 2005: Alberto Sponchiado - Scout
e Via Francigena: interessante
relazione inviata da un capo scout e incaricato Branca Rover di Treviso (e che qualche anno fa ha fatto il Cammino
di Santiago con la moglie Francesca). Visione prettamente scout molto analitica e approfondita.
(pdf 121 kb) |
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Luglio 2005: Claudio Locatelli,
Laura Moranda , Giancarlo Locatelli, Maria Moranda, Lorenzo Tisi
partiti tutti di Milano, raccontano questo Pellegrinaggio
a Roma, che è e sta diventando sempre più itinerario di fede per molti pellegrini cristiani che hanno
già percorso il Cammino di Santiago". (inviato il 15 maggio 2006)
(pdf 428 kb) |
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Estate 2000: Monica - ...bolognese con la passione dello scoutismo e del cammino. Insieme al marito Franco
partono da casa per il loro pellegrinaggio giubilare il 25 agosto 2000.
Diario pubblicato nel 2002 per le Edizioni Conquiste, Bologna
(pdf 231 kb) |
TESTIMONIANZE :
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Silvia, partita in agosto 2007 vincendo la paura dei cani grazie
all'ausilio di un buon bordone da pellegrino. Poche righe e belle foto per raccontare il suo cammino.
[inviato il 9 settembre 2007]
Carissima Monica,
sabato 25 agosto, dopo 30 giorni di Cammino (sono partita sola da Vercelli) sono giunta alla meta del mio pellegrinaggio
(nonchè sede della mia casa.... ) ROMA.
Come mi avevi scritto, è stato davvero un bellissimo Cammino, per certi aspetti anche più suggestivo
di quello di Santiago.
Sono stata ospite di Carlo, della Confraternita, a Radicofani, e sono stata accolta come penso ogni pellegrino
vorrebbe essere accolto: assolutamente a braccia aperte e con prezioso calore umano.
La Via per certi versi - come saprai - è ancora da costruire: mi son persa molte volte, tra le risaie, nei
boschi sopra Aulla, nella strada per Fidenza, poco prima di arrivare a La Storta... perchè le indicazioni
non sono chiarissime e credo anche che i segni del percorso in tanti casi sono stati manomessi.... addirittura
scomparsi, soprattutto nei punti cruciali.
Ma che dirti? Forse il bello è stato anche questo.
Ti mando alcune foto del Cammino e della sosta da Carlo.
Silvia Giuliano
00176 Roma
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Vera e Carlo inossidabili pellegrini dalle energie infinite hanno
affrontato un altro tratto della VF nel giugno 2007. Simpatia e cordialità sulla strada.
[inviato il 20 giugno 2007]
"Sarà percorribile la Via Francigena?" Carlo ed io ci
siamo posti questa domanda diversi anni fa, di ritorno dal nostro primo pellegrinaggio a Santiago.
Nel 2006 abbiamo avuto la fortunata opportunità di partecipare al pellegrinaggio della Confraternita di
Perugia con partenza da Altopascio ed arrivo a Roma. Viaggio risultato molto facile per noi partecipanti in quanto
pensavano a tutto gli organizzatori.
Dopo questa esperienza bella e positiva, io e Carlo siamo tornati nuovamente a chiederci se la Via Francigena si
potesse percorrere anche da soli, così come avviene per il Cammino di Santiago. Abbiamo voluto sperimentarlo
e oggi siamo in grado di dare la risposta:"Si, con un po' di attenzione e di spirito di adattamento, la Via
Francigena si può percorrere anche da soli." Noi ne abbiamo appena fatto un tratto, di circa 200 Km,
con partenza da Fidenza l'8 maggio e arrivo a Lucca il giorno 15, senza incontrare problemi.
Ci siamo avvalsi della guida "Guida alla Via Francigena di Monica D'Atti e Franco Cinti, edizione Terre di
Mezzo". La guida è risultata ottima: precisa, particolareggiata nelle descrizioni delle strade e dei
sentieri da prendere, indicazioni particolari per gli incroci. Inoltre è ricca di punti di riferimento,
come: chiesa a destra, bar all'angolo, gruppetto di case, alberi, traliccio, ecc. Particolari utilissimi perché
rassicurano il pellegrino di essere sulla strada giusta. Utilissima anche la cartina di ogni tappa.
In verità noi diverse volte abbiamo sbagliato strada. Molto presto però ci siamo accorti che i preziosi
punti di riferimento non coincidevano più e quindi siamo tornati sui nostri passi. Ogni volta ci siamo accorti
che l'errore era dovuto al fatto che non eravamo stati sufficientemente attenti mentre invece le indicazioni della
guida erano precise. In alcuni brevi tratti c'è l'erba alta e alcuni campi incolti ricoprono il sentiero
rendendo difficoltosa l'individuazione dei passaggi indicati nella guida. Infine però li abbiamo sempre
trovati. Per la nostra esperienza appena fatta possiamo senz'altro dire che con questa guida in mano, e con un
po' di attenzione, è praticamente impossibile perdersi. Diciamo grazie a Monica e Franco perchè questo
loro lavoro ha reso possibile la realizzazione di un nostro vecchio desiderio.
Sul percorso da noi fatto strade e sentieri sono sempre percorribili. Brevi tratti richiedono un po' di attenzione
perché ricoperti da erba alta. Piccoli inconvenienti che ogni pellegrino sa risolvere senza difficoltà.
La segnaletica purtroppo è carente e in alcune tappe del tutto inesistente, ma anche in questo caso, seguendo
la guida, non si può sbagliare. In alcuni tratti invece ci sono segnali dei comuni o altri enti ed associazioni,
e qualche tappa, come per esempio Pietrasanta - Lucca, è segnalata molto bene, quasi come il Cammino di
Santiago!
Un po' più complicato è l'aspetto dell'accoglienza: alcuni conventi e parrocchie sono retti da due
o anche da una sola persona che deve svolgere un monte di lavoro. Ne consegue che è difficile, e talvolta
impossibile, contattare telefonicamente il punto tappa per l'alloggio ed è altresì difficile trovare
qualcuno quando si bussa alla porta di tali conventi e parrocchie. Qualche volta bisogna ricorrere ad alloggi alternativi.
Non mancano comunque le "isole felici" come ad Aulla, dove Don Giovanni ci ha risposto al primo squillo
e poi ci ha accolto con sorrisi, allegria e grande umanità. Un grazie anche a lui.
Paesaggio. Il paesaggio è molto bello: dai campi di papaveri della Valle Padana, alle stradine e sentieri
solitari tra i verdi boschi della Cisa, dalla vista del mare da una parte e dall'altra le montagne delle Apuane.
E poi i meravigliosi paesi ricchi di storia e di opere d'arte, come Pietrasanta e Camaiore e infine l'arrivo allo
splendido Duomo di Lucca che custodisce il Volto Santo.
Avere visitato questi luoghi da turisti e rivederli poi in veste di pellegrini si provano emozioni assolutamente
nuove, prima sconosciute, tanto che noi stessi ne rimaniamo stupiti.
E' una prova in più, se ce ne fosse ancora bisogno, che essere pellegrini è un grande privilegio.
Superati ormai tutti i timori, appena ci sarà possibile riprenderemo il nostro cammino lungo la Via Francigena.
Vera e Carlo Barducci
Firenze, maggio 2007
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Marisa e Giulio Zanmanchi: 70 anni e un anniversario di matrimonio
da festeggiare.
[inviato il 20 ottobre 2006]
Cari Monica e Franco,
siamo in treno e stiamo tornando a casa. Abbiamo festeggiato il 45° di matrimonio e i nostri 70 anni facendo
la Via Francigena da Fidenza a Roma.
Grazie per la bella e utile guida che ci ha accompagnati nelle 24 tappe. E che nostalgia! Il tempo ci è
stato amico: solo due giorni di pioggia sulla Cisa e da Pontremoli ad Aulla. Anche la temperatura andava bene,
partivamo presto al mattino (6 e ¾) proprio per evitare di camminare nel caldo. A differenza che sul Cammino
di Santiago (fatto 2 volte) e della Via della Plata eravamo soli, un tedesco ci aveva preceduti di due giorni.
È stata una piacevole sorpresa il fatto che l'itinerario è ben segnato, perfino nel bosco di Turona,
quando abbiamo superato il bivio, ci avete dato le indicazioni per uscirne. E così non ci siamo persi il
mulino con la buona fonte! Il basolato romano lo abbiamo poi goduto dopo Montefiascone. E che dire della - goduria
- dei piedi in ammollo al Bagnaccio? Ma un'altra sorpresa positiva è stata l'"Accoglienza" e vi
cito solo quella che ricordo a mente: Don Giuseppe a Berceto e Don Pasini ad Aulla, le suore a Pietrasanta; ad
Altopascio c'era l'inaugurazione del nuovo rifugio con gran folla di pellegrini per l'occasione, molti in costume.
C'era la Tv di Lucca e il sindaco, ad una conferenza stampa, ci ha presentato come due autentici pellegrini con
conseguente intervista e invito a pranzo. L'Associazione del Tau ci invitò anche a cena ma abbiamo dovuto
rifiutare perché stanchi. E poi la cena con gli anziani frati a San Minato mentre a S. Gimignano ci aspettava
P. Brian ma ci siamo arrivati alle 9 e ½ così il buon scozzese ci ha salutati, benedetti e via, fino
a Colle Val d'Elsa.
A Siena suor Ginetta e suor Teresita ci hanno viziati… A Ponte d'Arbia gli Ospitalieri ci hanno fatto trovare pasta
e condimento perché pensavano saremmo arrivati tropo tardi per fare la spesa; alla sera sono poi passati
a salutarci.
Molto bello il rifugio a San Quirico d'Orcia e ci si dimentica perfino il brutto pezzo sulla strada trafficata.
E poi Radicofani con Don Elia che, occupato perché si è appena laureato un suo ragazzo, non può
invitarci a cena e allora ci invita a fermarci un giorno lassù con lui. Noi ringraziamo e promettiamo di
farlo solo se il tempo fosse stato molto brutto. Scherzando ci disse che avrebbe pregato perché così
fosse … il giorno dopo era tutto sereno, con una luce splendida in cielo…
E che dire di Sr. Giovanna e Stefania a Bolsena?
E delle Clarisse a Viterbo? A Vetralla Sr. Ilaria ci sveglia con il telefono (noi dormivamo già della grossa)
per dirci che fa freddino e dobbiamo mettere una coperta in più!
E tutto è finito troppo in fretta: Sutri, Campagnano, La Storta e la benedizione del Papa in San Pietro
la domenica mattina. Che emozione!
Vi abbracciamo con riconoscenza e svelti a preparare la Roma-Brindisi perché per noi il tempo fugge … Ma
sia fatta la Sua volontà. Per ora torniamo a fare i nonni quasi a tempo pieno.
Marisa e Giulio Zammarchi
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Da Luigi Pastori e Lisa partiti a piedi da Monteriggioni
[inviato il 5 agosto 2005]
E' con un sentimento di gratitudine che alla fine della nostra vacanza
itinerante con lo zaino in spalla Vi inviamo qualche nostra riflessione, consapevoli che senza la Vostra guida
la cosa non si sarebbe potuta fare. Già una dozzina di anni fa avevo cercato di raggiungere Roma da Orte
con le carte dell'IGM fallendo clamorosamente per l'impraticabilità degli antichi sentieri risultati ormai
abbandonati a rovi ed ortiche.
Con la mia compagna siamo partiti in treno da Milano per iniziare il cammino a Monteriggioni e raggiungere Roma
nelle due settimane che avevamo a disposizione riservando qualche giorno alla visita di Siena e Roma. Era anche
preventivato qualche salto nei tratti di Cassia maggiormente trafficata, come si è fatto. Tutto è
andato nel migliore dei modi e ben al di sopra di ogni aspettativa.
Abbiamo fatto sosta a Buonconvento anziché a Ponte d'Arbia ed a Montefiascone anziché a Bolsena.
Deviato per Montalcino e scelto la variante alta dei Monti Cimini. Purtroppo l'assoluta impossibilità di
trovare alloggio a Sutri ci ha costretti a portarci avanti con l'autobus. Lo stato delle strade alle porte di Roma,
dopo qualche tentativo, a La Storta ci ha fatto preferire il treno dal quale siamo scesi a Monte Mario per concludere
in modo dignitoso la nostra piacevole fatica.
Il Senese e la Tuscia, già percorsi e visitati più volte con l'automobile, a piedi offrono un aspetto
senz'altro migliore. Le cittadine che ci hanno accolto, pregne di fascino e di storia, sono anche della dimensione
giusta per essere godute ed apprezzate in un tardo pomeriggio ed una breve sera. Mettere i piedi sul basolato dopo
Montefiascone è poi esperienza impareggiabile.
Quanto alla Vostra guida merita 10 e lode per la precisione delle indicazioni, la puntualità, la chiarezza,
la concisione (apprezzabile quando l'età costringe a fermarsi spesso, togliere gli occhiali da sole ed inforcare
quelli da lettura). Considerando l'assoluta necessità di usare una guida per la "novità"
della via, abbiamo trovato questa assolutamente impeccabile. Già il primo giorno si è sbagliata strada
allungando il percorso di una quindicina di km ma assolutamente per colpa nostra. La sicumera del veterano gioca
questi scherzi, poi un falso segnale, un nastrino rosso al pari di quelli gialli del camino , interpretato quale
identificativo della francigena che portava invece al monte Maggio dove la settimana prima c'era stato un raduno
ha fatto il resto. Quando ti rendi conto di essere fuori strada (abbastanza presto), la cocciutaggine, piuttosto
che farti ripercorrere a ritroso gli ultimi due km., ti porta ad emendare lo sbaglio commesso facendo affidamento
al senso di orientamento nella speranza di ritrovare più avanti la via giusta. Che infine si trova, ma dopo
essere stato in cima al monte Maggio.
...
La nostra prossima vacanza a piedi potrebbe essere il proseguimento da Roma sino a Brindisi (fatto in passato solo
sino a Frattocchie) o, un'idea che accarezzo da tempo, un pellegrinaggio ad Auschwitz. Se aveste notizie su guide
o cartografie al riguardo Vi preghiamo di segnalarcele.
Grazie ancora e di vero cuore.
Cordialmente lisa&gigi
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Da Boris Borella (VE) e Elisa Brugnerotto (PD) che hanno fatto la
VF a piedi in luglio.
[inviato il 5 settembre 2005]
Esperienze e Consigli:
Pagina 92 punto 5 : proseguendo per drittti ancora qualche centinaio di metri si arriva ad una entrata con due
colonne senza cancello che portano ad una azienda biologica che produce formaggi di capra (ottimi con i fichi in
Luglio) e gestita da persone molto cordiali. Vi consigliamo questa variazione vista l'asprezza del tratto privo
di acqua e riparo dal sole .
Pagina 110 punto 8 : questa sosta è proverbiale per la salute del pellegrino affaticato che potra rilassare
i suoi piedi stanchi nei canali di scolo delle terme che sono situati alla fine del parco pubblico (dove si può
anche dormire la notte) nei pressi delle terme etrusche. Oppure se avete tempo c'è anche una bella piscina
termale a pagamento nei pressi di un hotel limitrofo. Il pellegrino abbisogna di certe cure ...
Pagina 112 punto 10 Attenzione al Lupo ! ma anche ai cani dei pastori che hanno già lasciato dei ricordini
sui polpacci di qualche pellegrino sfortunato. Si consiglia l'uso del bastone.
A Bagno Vignoni è accaduto questo: abbiamo modificato le tappe per arrivare in serata al bel paesotto la
cui fotografia ci aveva tanto affascinati, con la prospettiva di tuffarsi nella bella vasca termale. Tuttavia non
è stato possibile, come ben sai, e ci siamo accontentati di un pediluvio
provvidenziale negli scoli a valle. La sera abbiamo cercato di contattare il parroco che però non c'era
e domandando ai paesani qualche dritta per la notte ci hanno consigliato il parco( che sembra essere usato qualche
volta dai turisti per dormirci). Diciamo che è un bel posticino e si dorme bene
magari il giorno seguente è possibile godersi un po' di terme, come vecchi pellegrini, nell'hotel adiacente
che ha una vasca galattica.
a presto e chissà che un giorno non ci possa incontrare lungo il cammino
Boris ed Elisa
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Devid Pannella di Benevento ha fatto tutte la VF dal Gran San Bernardo
a Roma partendo da solo. Lungo la strada, a Vercelli, ha incontrato altri pellegrini che venivano da Torino e ha
camminato insieme a loro fino a Roma. [inviato il 22 settembre 2005]
Sono tornato a vivere la normale vita di tutti i giorni autunnali in una Napoli piegata dall'acqua di quest'ultimo
periodo. Mentre tu stavi per arrivare a Torino (mi avevi anche invitato a venire,
oltre a te anche i pellegrini torinesi incontrati sul cammino a Vercelli Paolo Franco ed Emanuela).
Ebbene si ce l'ho fatta anch'io ad arrivare a Roma soprattutto anche grazie al gruppo Lombardo-Piemontese incontrati
sulla strada subito dopo Vercelli. Ero partito solo dal Passo del Gran San Bernardo, fino ad Aosta è ben
segnata da un sentiero chiamato Tam, poi molta tranquilla strada provinciale fino a Vercelli. A Ivrea ho avuto
problemi di pernottamento dovuti dalla poco serietà dell'Istituto Salesiani che in realtà è
una casa di riposo privata e dei salesiani ha solo il nome; ho rimediato per principi abbastanza innervosito in
una lunga camminata notturna trovando poi a mezzanotte un camping sul Lago Viverone che non segnato sulla guida
è stato molto più ospitale e
accogliente.
Ovviamente come ricordi ho dovuto ricredermi sulla convinzione di poter fare questo cammino in poco più
di 20 giorni visto la nuova difficoltà trovata del fatto di aver trovato poco o niente segnalato.Anch'io
sono arrivato il 3 Settembre a Roma.....in fin dei conti una bella esperienza e tutto bene quel che finisce bene.
Grazie anche a te Monica e a Franco ho vissuto un esperienza tanto sognata e grazie anche per il tuo lavoro difficile
eseguito nel migliore dei modi. A presto risentirci e buon proseguimenti di cammini e di vita. Devid Pannella di
Benevento (studente a Napoli in archeologia)
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Elena Ronco di Concorezzo (MI) ha fatto la VF da Siena a Roma insieme
ad un'amica. [inviato il 22 agosto 2005]
Ciao, mi chiamo Elena Ronco, e durante le scorse settimane ho percorso con due amiche la Via Francigena nel tratto
che va da Siena a Roma. Ovviamente è stata un'esperienza speciale, nella quale mi ha accompagnato la vostra
preziosissima guida. Nel ringraziarvi per l'aiuto prezioso nel raggiungere la meta, per la chiarezza delle spiegazioni
dei percorsi e per tutte le indicazioni utili, vi segnalo, come richiesto in ultima pagina della guida, alcune
novità che ho scoperto camminando...
OSPITALITA'
Siena, Suore della carità di S. Vincenzo, non fanno ospitalità (solo per il giubileo).
Radicofani, don Elia è un personaggio assolutamente straordinario...
Acquapendente, Monastero S. Chiara, idem come sopra.
Acquapendente, Suore missionarie della sacra Sindone non ci sono più.
Acquapendente, presso l'oratorio di S. Vittoria c'è un sacerdote molto disponibile ad accogliere, don Enrico,
purtroppo non ho un recapito.
Montefiascone ci hanno accolto le suore Maestre Pie de' Filippini tel 0761826088, camere, € 10.
Capranica, grazie a don Antonio, che trova un posto anche tra mille intoppi...
Campagnano, don Renzo e i suoi parrocchiani sono davvero speciali!
PERCORSO
Ho notato che spesso, camminando, è difficile trovare sul posto il nome della località indicato nella
guida, in quanto raramente sui casali si trovano cartelli.
La variante per S.Antimo è molto bella ma un po' difficile da seguire, sarebbe bello dare qualche indicazione
in più...
S. Martino al Cimino, la chiesa è stupenda, e la gente molto simpatica!
ringraziandovi ancora vi saluto!
ciao
Elena
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Da Clara Coppini e Massimo Dalla Torre di Ferrara, pellegrini
ed artisti compostellani nel 2004 e Romei nel 2005.
Ciao Monica e Franco,
assieme alla vostra guida abbiamo percorso in 38 giorni la Francigena, partendo da Montgenevre il 28 luglio ed
arrivando alla Basilica di San Pietro il 3 settembre.
E' stata un'esperienza a volte dura ma estremamente positiva, molto diversa da quella da noi vissuta lo scorso
anno sul Cammino di Santiago. Allora, non dovendoci preoccupare più di tanto di dove andare (percorso totalmente
segnalato) e di dove dormire (fitta rete di ostelli), ed a parte qualche dolore dovuto al tanto camminare, abbiamo
potuto pienamente ascoltarci ed ascoltare vivendo uno straordinario viaggio "parallelo", molto personale
e profondo, alla scoperta di noi stessi e di ciò che ci circonda, che ci ha arricchito spiritualmente e
che resterà sempre vivo in noi.
Quest'anno, i problemi organizzativi e pratici hanno avuto un certo peso, così come diverso è camminare
da soli, senza compagni pellegrini con i quali condividere le gioie, i dolori, le esperienze del cammino.
Per trentotto giorni abbiamo vissuto sulla strada, abbiamo attraversato campagne, città, paesi, montagne
ed incontrato gente che in quei luoghi abitava, potendo osservare e conoscere una parte d'Italia da un punto di
vista davvero particolare.
Gli incontri casuali, il cercare ed ottenere accoglienza ed aiuto, la curiosità ed anche la diffidenza o
il rifiuto, la nostra difficoltà iniziale a chiedere e la fatica per imparare a portare pazienza, ad essere
umili, ad affidarsi alla "provvidenza". E quando incontri chi ti apre la porta, chi, senza chiedere chi
sei, ti dona amicizia (che non può che essere autentica, vera), il cuore si apre sereno e ti senti migliore.
Sfortunatamente non abbiamo il dono di saper scrivere bene e quindi è difficile tradurre in parole le grandi
emozioni provate.
Torniamo più semplicemente ai problemi pratici che abbiamo incontrato e che possono essere di riflessione
per chi ha scritto una "utilissima guida"; proviamo ad esporli di seguito anche se in ordine sparso.
Le trentotto tappe sono, a nostro parere, ben equilibrate. Le prime due sembrano meno appartenere ad un percorso
di pellegrinaggio e molto di più ad un'escursione alpina. E' con l'accoglienza nel convento dei Francescani
a Susa che ci siamo sentiti per la prima volta pellegrini; personalmente, dovessimo nuovamente camminare per Roma,
l'inizio avverrebbe dall'Abbazia di Novalesa (pochi chilometri il primo giorno con possibilità di visitare
Susa, recuperando un giorno e magari "spendendolo" dividendo la tappa di Bolsena - Viterbo, con sosta
a Montefiascone).
A proposito, quest'anno ci sono grandi cantieri per le olimpiadi invernali e quindi molti disagi; uno per tutti:
stanno ricostruendo il ponte sul fiume Dora sulla strada da Exilles a Chiomonte e quindi, almeno alla fine di luglio
non è stato possibile attraversare il corso d'acqua con conseguente necessità di ritornare indietro
e aggiungere chilometri a chilometri.
Proseguendo, difficilmente è possibile riuscire a visitare la Sacra sia a termine della tappa 3, sia all'inizio
della tappa 4, se meta di quest'ultima è Torino - ma la Sacra deve essere visitata, è un luogo di
fede molto importante della Francigena - ; noi siamo saliti alla Sacra da S. Ambrogio di Torino la mattina prima
di incamminarci (dopo le ore 12,00) per Torino, ma così si arriva a Rivoli (il lungo corso Francia è
quasi improponibile lo stesso giorno). A Rivoli siamo stati accolti dal parroco della Parrocchia di Santa Maria
della Stella - accoglienza spartana ma ospitale, può essere un'alternativa -
Un ragionamento di carattere generale: la meta è Roma, non bisogna scordarlo, quindi, se possibile, vanno
bene percorsi alternativi alle strade di grande e medio traffico, ma non bisogna "sprecare" energie allungando
o complicando il percorso. Ben presto ci siamo accorti che conviene percorrere qualche tratto di statale in più
che tortuosi ed infiniti percorsi d'argine, tratturi poco rintracciabili che magari lambiscono cascine con cani
da guardia liberi e poco rassicuranti, tratti di strada sterrati e fangosi, parti di bosco, zig-zag di strade secondarie
da affrontare leggendo costantemente le indicazioni della guida. Non si riescono a percorrere ogni ora meno di
tre chilometri e mezzo, così come da voi ottimisticamente indicato sulla guida! - Ce ne vogliono quattro
ed anche di più, perchè, almeno per noi, la Francigena non è un'impresa sportiva.
Abbiamo imparato anche ad accettare le statali ed a fare i conti con auto e mezzi pesanti, a volte per molte ore
di cammino, ma come una delle tante condizioni da affrontare in questo viaggio per Roma.
"La prima volta" è stato scegliere di raggiungere Gassino Torinese utilizzando la pista ciclabile
lungo il Po: giornata dal caldo opprimente e S. Mauro Torinese che non arrivava mai.
Lamporo: straordinario borgo nelle risaie vercellesi. Il parroco, Don Francesco, è una delle persone più
care che abbiamo incontrato in tutto il viaggio. Ma è anziano ed è molto intimorito dal fatto che
sia stata indicata la sua parrocchia come punto di accoglienza di pellegrini. Se ci riesce dirotta i pellegrini
nel paese di Crescentino, che però è qualche chilometro fuori percorso. Vi forniamo un'alternativa
da valutare: invece di fare tappa a Lamporo è possibile trovare un B&B a Castell'Apertole, gestito da
una gentilissima giovane signora brasiliana, Marcella (0161-478436) -è un casone molto bello e le stanze
sono state appena restaurate -. Noi abbiamo conosciuto Marcella perchè ci ha aiutato, ci ha offerto la colazione
senza niente volere in cambio, la mattina di agosto quando, essendo chiusa per ferie l'unica trattoria presente
nel piccolissimo borgo, avevamo da affrontare la lunghissima strada delle grancie.
Altra considerazione generale: le "grandi" città. E' molto più difficile trovare ospitalità
nelle città che non nei paesi. Vercelli: saltati i collegamenti in quanto il giorno del nostro arrivo la
Diocesi aveva organizzato un pellegrinaggio ad Oropa, abbiamo bussato a molte porte prima di essere accolti dalla
Suore di Loreto. Ma il peggio doveva accadere qualche giorno dopo a Pavia, dove l'incaricato diocesano indicato
sulla guida era in Irlanda, dove siamo stati allontanati dalla cattedrale rei di aver chiesto aiuto, dove non siamo
stati accolti alla Casa del Giovane, dove abbiamo dovuto ricorrere all'albergo (a costi non certo da pellegrini).
Lucca: siamo stati gentilmente accolti dai Padri Comboniani ma prima abbiamo provato alla Caritas, dove ci hanno
detto di sentire la Croce Rossa o la Misericordia. Viterbo: siamo stati accolti dai Frati Minori Cappuccini, con
la precisazione che non fanno questo servizio come invece scritto sulla guida.
Siena, invece, ci ha accolti con il sorriso di Suora Teresita e l'ospitalità semplice ma sincera delle Suore
della Carità di San Vincenzo; a Bolsena abbiamo potuto contare sull'ospitalità delle Suore del SS.
Sacramento.
Per quanto riguarda Piacenza, abbiamo poi deciso di arrivare a Montale: decisione che ci ha portato a trovare l'albergo
per pellegrini più bello in assoluto di tutto il percorso (seguito dalla sistemazione presso la Casa di
Spiritualità La Rocca di Pietrasanta), eccezione fatta per la straordinaria condizione di accoglienza all'interno
del Convento Agostiniano di San Gimignano.
Anche se si tratta di cittadina, strano il caso di S.Quirico d'Orcia: non riuscendo a contattare la Collegiata
ci siamo rivolti, sempre telefonicamente, alle due coppie indicate nella guida. Entrambe ci hanno detto che nella
Collegiata non c'erano posti letto liberi e che bisognava ricorrere a pensioni o alberghi. Così abbiamo
fatto, ma alla Collegiata, come constatato di persona, non c'era nessuno, tutto chiuso, e non siamo riusciti a
trovare neppure il nuovo parroco. Ci è sembrato molto sbrigativo l'intervento delle due coppie e ben lontano
dal coinvolgimento che dovrebbe avere chi si è prestato ad essere indicato come referente su una guida,
e che hanno invece avuto Pierluigi e Daniela Cappelletti ad Orio Litta, con la loro squisita e gentile accoglienza
ed assistenza.
Dopo avere accennato alle difficoltà incontrate in alcune città, ci preme ricordare e ringraziare:
Fra' Beppe di Susa, Don Romeo di S. Ambrogio di Torino, Don Francesco di Lamporo, Padre Nunzio di Mortara, Don
Antonio di Santa Cristina, Pierluigi e Daniela di Orio Litta, Don Giovanni di Aulla, il Comune di Altopascio, la
Misericordia di San Miniato, Padre Bryan di San Gimignano, Don Doriano di Castellina Scalo (Monteriggioni), Don
Elia di Radicofani.
Per concludere il capitolo ospitalità, pensiamo che sia opportuno una vostra verifica dei riferimenti contenuti
nella guida perchè il pellegrino conta molto sull'efficacia di tali indicazioni.
Per concludere ci preme esprimere la nostra grande delusione, una volta arrivati nella Basilica di San Pietro.
Superati i controlli in piazza, depositati zaini e bordoni, ringraziato San Pietro, abbiamo chiesto come ottenere
il timbro sulla credenziale. Dopo diverse indicazioni siamo riusciti ad entrare in Sacrestia dove un signore dietro
una scrivania ci ha chiesto "dove 'amo a mette' sto' timbretto". Tutto qui. E' vero che non si percorrono
900 chilometri per un "timbretto" ma un poco più di considerazione per chi si mette in pellegrinaggio
per raggiungere il luogo più importante della cristianità non dispiacerebbe. Abbiamo saputo da un
sacerdote, anch'egli arrivato come pellegrino, della possibilità di avere l'attestato ma il responsabile
era in ferie e quindi dovevamo ripassare dopo quindici giorni; abbiamo chiesto se potevamo fare mediante posta
senza dovere tornare di persona ma la risposta è stata vaga: "provate ..."
Ci fermiamo qui. Un saluto da Clara e Massimo
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