Freedom to roam: save the pilgrim
Libertà di movimento: salviamo il pellegrino
Questo titolo ci è stato suggerito da una campagna
di una nota marca di abbigliamento tecnico.
La campagna si propone di porre l'attenzione sulle difficoltà sempre maggiori che in America incontrano
le diverse specie di animali da grandi spazi.
Strade e autostrade interrompono il territorio naturale impedendo gli spostamenti, il transitare senza pericolo
o impedimento da uno spazio all'altro, da una regione all'altra, verso la meta del proprio indispensabile viaggio.
L'appello è quello di creare dei corridoi, anche artificiali, ma che permettano un percorso naturale, senza
soluzioni di continuità e senza grandi rischi per chi attraversa (o non riesce più ad attraversare)
le strade e anche, conseguenza naturale, per chi viaggia in auto sulle strade.
Così similmente è per l'uomo e in particolare per il pellegrino. La domanda nasce spontanea. Perchè
ci preoccupiamo dei branchi di animali in migrazione e non ci preoccupiamo degli uomini che transitano a piedi
per un territorio sempre più dominio delle auto, tagliato e segato dalle strade asfaltate e trafficate e
mai, o solo in pochissimi casi affiancato da soluzioni pedonabili e ciclabili?
Come se l'uomo dovesse spostarsi sempre e solo in auto per il mondo?
Sul Cammino di Santiago questa attenzione è viva da anni, ed i problemi sono stati quasi tutti risolti concretamente
e brillantemente. In Italia la soluzione è stata quella di creare un percorso istituzionale e forse anche
un po' politico, approvato non dagli utenti ma da un ministero che costringe il pellegrino, che vuole evitare tratti
di strade pericolose, ad allungare di molti chilometri. Questo senza prestare la minima attenzione al percorso
più naturale ma definendo un tracciato che appare in vari tratti veramente e solamente virtuale..
La soluzione più vera, quella che avrebbe previsto la creazione di percorsi paralleli nei tratti di strada
oggettivamente pericolosi non ci risulta essere mai stata presa in considerazione per le solite ragioni formali
e di bilancio.
Queste ragioni purtroppo in Italia finiscono quasi sempre per diventare delle efficacissime scuse per consumare
risorse anche ingenti senza preoccuparsi di risolvere i veri problemi degli utenti.
Senza considerare peraltro che tale realizzazione gioverebbe non solo al transito dei pellegrini, ma anche agli
abitanti dei territori interessati che potrebbero fruire di percorsi locali transitabili a piedi e in bici per
i piccoli spostamenti quotidiani.
Aggiungiamo poi la riflessione che vari tratti del percorso ufficiale sono migliorabili già adesso, senza
dover realizzare niente, solo studiando con più cura il territorio.
Nella sezione news percorso e occhio alle bufale di questo sito abbiamo inserito tali suggerimenti con l'intenzione di proporre una Via per i pellegrini
sempre migliore ed aggiornata.
Sempre per passione, stiamo completando anche un attento studio ed un censimento dei tratti di percorso che trarrebbero
beneficio dalla realizzazione di corridoi artificiali pedonali. Il risultato si preannuncia molto interessante.
I tratti che richiederebbero un intervento sul percorso che già da tempo abbiamo definito per i 900 chilometri
complessivi della Via, non sono tantissimi. Considerando poi gli ingenti fondi stanziati per la Via Francigena,
dovrebbero essere lavori facilmente realizzabili. Basta quindi solo attenzione e buona volontà da parte
degli organi preposti, eletti, creati e incaricati per concretizzare buone scelte per il bene comune.
Per i branchi americani la soluzione è più difficile, per i pellegrini nostrani è semplice.
Ma alla fine, in virtù dell'esperienza che ogni cittadino italiano ha fatto sulla sua pelle fin dalla nascita,
per chi arriverà prima il risultato?
Noi crediamo che i caribù del nord america potranno presto migrare tranquilli. Chi cammina ad limina Petri dovrà pazientare a lungo e poi rassegnarsi, abituati come siamo a contare solo sulla Provvidenza
e sulla generosità dei singoli e delle associazioni di volontariato.
Ultreya, semper!
Monica D'Atti e Franco Cinti
settembre 2009
Editoriali precedenti o successivi:
dicembre 2004,
La situazione di
Paolo Caucci von Saucken
agosto 2006,
L'attimo fuggente
di Monica D'Atti
aprile 2008,
Mordi-mordi la Via Francigena di
Monica D'Atti
gennaio 2009,
L'urlo del pellegrino
di Marzio e Jacopo, padre e figlio, Pellegrini
settembre 2009, Freedom
to roam di Monica D'Atti e Franco Cinti
novembre 2010,
L'assalto dei seggiolai
di Monica D'Atti e Franco Cinti
agosto 2011,
Rintocchi di Symandron
di Monica D'Atti e Franco Cinti
agosto 2012,
Un cammino diverso… di Luca Calandriello e famiglia
agosto 2013,
Non è solo questione di parole di Monica D'Atti e Franco Cinti
agosto 2014,
L'intolleranza e il "lato oscuro" di Monica D'Atti e Franco Cinti
agosto 2015,
"Via Francigena, il "cammino di mezzo" di Monica D'Atti
agosto 2016,
L'ospite inospitale
di Monica D'Atti e Franco Cinti
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