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La Via Francigena

La Situazione

 

La Confraternita di S.Jacopo di Compostella

 

L'attimo fuggente


Ci sono storie che corrono veloci, attimi che passano e che chiedono di essere vissuti. Se riuscirai a coglierli ti daranno in quel momento la pienezza e poi la dolce e profonda nostalgia di un tempo non passato invano.

Perché tali parole all'inizio di una riflessione sullo stato della Via Francigena in questa estate del 2006?

La risposta è in un'intuizione, nella coscienza di vivere un momento forte, un attimo appunto, fuggente; qualcosa che c'è adesso, da cogliere, o meglio da coltivare perché altri poi possano gustarne il frutto. Ma è adesso il tempo della semina … è un attimo, poi forse non sarà più tempo perché il seme possa dare il buon frutto.

Qualcuno forse un giorno lo chiamerà il tempo dei pionieri questo tempo di semina, così come è successo in altri tempi e in altri luoghi. Così come è successo trent'anni fa sul Cammino di Santiago quando solo poche decine di pellegrini arrivavano ad Limina Sancti Jacobi e il parroco impavido del Cebreiro, Don Elias Valina, decise di cominciare a segnare il Cammino con le frecce gialle. Quante minacce ed ostilità dovette affrontare per poi vedere la sua freccia diventare il simbolo del Cammino, adottato ufficialmente e oggetto di molteplici gadget. Lui è stato un pioniere, diciamo noi adesso, lui, la sua vernice e gli amici che lo hanno aiutato e tutti quelli che hanno ospitato i primi pellegrini, tutti quelli che hanno visto negli occhi di quei viandanti un attimo di cielo, di sole e di vento. Dopo sono arrivati gli investimenti pubblici, sono arrivati i primi ospitali in tanti piccoli Comuni che hanno ritrovato un'identità e nuova forza. Infine sono arrivati anche i burocrati che avevano bisogno di quei soldi per vivere e, per giustificare la propria esistenza, hanno provato a dire che cosa doveva essere il Cammino, loro che camminavano solo dalla propria poltrona all'auto blu. Ma il Cammino aveva già vinto perché era già pieno di pellegrini e in questa storia ritrovata i più forti erano loro. I pionieri avevano già tracciato il solco e buttato il seme. Ora ciò che è il Cammino, nel bene e nel male, tutti noi lo sappiamo.

Sulla Via Francigena è stato appena arato il solco. C'è la Via raccontata metro per metro per chi vuole veramente farla (…non c'è bisogno di dire dove trovarla così amata, e così ben descritta); c'è il piccolo seme dei segni gialli ( i pellegrinetti con la freccia bianca e gialla) che i silenziosi e sempre più numerosi Custodi della Via stanno lasciando lungo il percorso; c'è il cuore dei primi ospitalieri che, incontrando anche loro quegli occhi di cielo, di sole e di vento, senza aspettare autorizzazioni e sovvenzioni accolgono, accolgono e accolgono.

Ma c'è purtroppo anche l'ombra dei burocrati, degli affaristi, dei cacciatori di soldi e di contributi europei. C'è la stessa ombra che tolse luce al Giubileo e lasciò solo speranze infrante e molti conventi e strutture di lusso restaurati con i contributi pubblici. Sotto sigle altisonanti e grossi proclami, con patrocini illustri e benedizioni sacre e profane viaggia la macchina dei finti amici dei pellegrini, dei parvenue e degli insipienti che senza aver mai provato a sentire nel cuore cosa vuol dire camminare per giorni e giorni verso un luogo caro e sacro si sono rivolti verso un nuovo business e un campo da mietere subito, senza neanche aspettare che maturi. Percorsi dei vini e dei sapori, accoglienza in catene di hotel e agriturismi, giri in pullman per vedere tutto, subito e velocemente, e frammenti di strade descritte come Via Francigena da far calpestare al buon turista che vuole per un attimo vivere nella dimensione del pellegrino. Si venderanno naturalmente anche tutti gli accessori: bordoni, conchiglie e cappelli da pellegrino da usare lì e poi a carnevale con gli amici.
Benvenuti allora a tutti quelli che vorranno giocare in questo luna park.

Per gli altri, quelli dagli occhi pieni di cielo, di sole e di vento che, lentamente e faticosamente, cercano di arrivare in fondo al loro cammino di pellegrinaggio c'è la Via: Via dei pionieri e dei pellegrinetti gialli, Via degli ospitali improvvisati e spartani aperti da chi ha ritrovato il senso antico dell'accoglienza e dell'amore che nasce da una porta aperta, Via di chi prova ancora a sognare prima che l'attimo fuggente passi, travolto da chi non sa ma può.

Monica D'Atti
Priore per l'Emilia Romagna della Confraternita di San Jacopo di Compostella

agosto 2006


Editoriali precedenti o successivi:

dicembre 2004, La situazione di Paolo Caucci von Saucken

agosto 2006, L'attimo fuggente di Monica D'Atti

aprile 2008, Mordi-mordi la Via Francigena di Monica D'Atti

gennaio 2009, L'urlo del pellegrino di Marzio e Jacopo, padre e figlio, Pellegrini

settembre 2009, Freedom to roam di Monica D'Atti e Franco Cinti

novembre 2010, L'assalto dei seggiolai di Monica D'Atti e Franco Cinti

agosto 2011, Rintocchi di Symandron di Monica D'Atti e Franco Cinti

agosto 2012 , Un cammino diverso… di Luca Calandriello e famiglia

agosto 2013, Non è solo questione di parole di Monica D'Atti e Franco Cinti

agosto 2014, L'intolleranza e il "lato oscuro" di Monica D'Atti e Franco Cinti

agosto 2015, "Via Francigena, il "cammino di mezzo" di Monica D'Atti

agosto 2016, L'ospite inospitale di Monica D'Atti e Franco Cinti

 
 

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