E' stato sufficiente che un buon articolo sulla Francigena si pubblicasse sulla grande
stampa per sollevare un grande interesse e, forse, per dare una spinta decisiva al suo recupero come via di pellegrinaggio.
Forse i tempi sono ormai maturi. Di fatto l'eco è stato fortissimo. Radio ed altre testate hanno ripreso
ed ampliata l'informazione. Il Corriere della Sera ha dovuto pubblicare nei giorni successivi numerose lettere
che hanno dimostrato interesse e disponibilità di istituzioni, associazioni e singole persone. Tutte in
senso positivo.
Noi che ci occupiamo da tanti anni di pellegrinaggio, sappiamo bene che per parlare di via di pellegrinaggio occorre
che questa sia percorsa innanzitutto dai pellegrini e l'esperienza compostellana ci ha ampiamente dimostrato che
sono proprio loro che daranno a quella via anima, senso e significato. Saranno loro ad esserne la principale immagine
che attiverà poi l'interesse dei mass media, degli amministratori, degli operatori culturali e di coloro
che poi la seguiranno con i mezzi che preferiscono.
Uno dei principali errori consiste nel fatto del voler valutare la Francigena dal punto di vista delle conseguenze
che produce. Quindi con una maggiore attenzione a possibili finanziamenti europei, a ricadute turistiche o politiche.
La Francigena è rimasta così spesso impantanata nei tavoli di sterili discussioni che hanno eluso
il problema fondamentale del suo significato. Riteniamo invece che sia necessario prima dare il senso alle cose
e poi raccoglierne i frutti. Nel nostro caso occorre che la Francigena sia una vera via di pellegrinaggio poi verranno
tutte le conseguenze. Santiago docet. In questo sta tutta la nostra "ideologia" e la nostra "politica"
del pellegrinaggio, la linea editoriale di questo foglio.
Vogliamo semplicemente che una via di pellegrinaggio sia innanzitutto una via di pellegrinaggio e lo è se
è transitata innanzitutto dai pellegrini. Poi ne verranno tutte le legittime conseguenze. Grazie a Dio,
molti pellegrini lo hanno già
capito ed hanno già ripreso a batterla.
D'altra parte la Francigena è una strada troppo bella, troppo piena di significato e di storia perché
non venga di nuovo percorsa. Interessa su molteplici piani e direzioni: è via romea per chi va a Roma, compostellana
per chi, in senso opposto, va a Santiago e via micaelica per chi vuole raggiungere Monte Sant'Angelo e gerosolimitana
per chi segue le tracce dei pellegrini che raggiungevano i porti della Puglia per imbarcarsi per la Terra Santa.
E' impregnata di memorie, di segni di civiltà e di cultura del pellegrinaggio che attendono solo di essere
riscoperte e di nuovo vissute. Saranno i pellegrini a farne capire il senso e il significato. E saranno innanzitutto
i pellegrini compostellani che vi porteranno la loro esperienza e la loro passione.
Ora occorrono le infrastrutture : principalmente la segnalazione e i luoghi di accoglienza ( i nostri cari refugios,
albergues e hospitales...). Una buona guida, completamente rinnovata, ancora una volta ad opera di Monica D'atti
e Franco Cinti, è già pronta e darà tutte le indicazioni necessarie.
Ebbene, cari confratelli e cari amici di Santiago, credo sia proprio giunta l'ora di metterci in cammino sulla
Francigena.
Ultreya.
Paolo Caucci von Saucken
Rettore della Confraternita di San Jacopo di Compostella
da: SANTIAGO - Foglio di informazione e di notizie sul
pellegrinaggio - n. 9 dicembre 2004
Editoriali precedenti o successivi:
dicembre 2004, La situazione
di Paolo Caucci von Saucken
agosto 2006,
L'attimo fuggente
di Monica D'Atti
aprile 2008,
Mordi-mordi la Via Francigena di
Monica D'Atti
gennaio 2009,
L'urlo del pellegrino
di Marzio e Jacopo, padre e figlio, Pellegrini
settembre 2009, Freedom to roam di Monica D'Atti e Franco Cinti
novembre 2010,
L'assalto dei seggiolai
di Monica D'Atti e Franco Cinti
agosto 2011,
Rintocchi di Symandron
di Monica D'Atti e Franco Cinti
agosto 2012
, Un cammino diverso… di Luca Calandriello e famiglia
agosto 2013,
Non è solo questione di parole di Monica D'Atti e Franco Cinti
agosto 2014,
L'intolleranza e il "lato oscuro" di Monica D'Atti e Franco Cinti
agosto 2015,
"Via Francigena, il "cammino di mezzo" di Monica D'Atti
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