Confraternita
di
San Jacopo di Compostella

Il nostro Diario

Pellegrinaggio 2007

 

La Confraternita

Marino - Artena (Km 31,2)

10 settembre - lunedì

Oggi abbiamo fatto un percorso bellissimo in mezzo alla natura, in freschi boschi dei castelli
romani calpestando, questa volta, soffici sentieri erbosi o terrosi. E Franco e la Monica, con i loro strumenti che a me sembrano magici, ci hanno facilmente guidato a zig-zag, per strade, tra sentieri e sentieri piccolissimi, fino ad Artena. Incredibile, io sono rimasta come incantata.
Franco ci lascerà presto e me ne dispiace, anche perché egoisticamente, avrebbe rappresentato una garanzia in più. Ma ci lascia in buone mani e possiamo stare tranquilli. Comunque nella eventualità di qualche disavventura, non ho dubbi che avremmo lo spirito giusto affrontarla.
In questi due giorni non sono mancati episodi divertenti, così come non sono mancati scivoloni, peraltro, senza che abbiano procurato complicazioni. Alle 17 siamo arrivati al posto di accoglienza dove Aldo e Francesco ci hanno fatto la sorpresa di trovare le brandine già pronte ed i tavoli apparecchiati. Grazie cari amici!
Ieri, dopo la Messa, il Rettore della Confraternita Prof. Paolo Caucci ha ufficialmente investito la Monica quale nostra accompagnatrice e responsabile di tutto il pellegrinaggio. Nel suo breve discorso, tra l'altro, il Rettore ci ha comunicato questo dato: tra le persone che vanno in pellegrinaggio a Santiago, solo il 7% lo fa per fede. Tutti noi sappiamo bene che dopo la prima volta la quasi totalità dei pellegrini ripete l'esperienza. Io mi chiedo il perché, se non lo fa per fede, ogni anno decine di migliaia di persone affrontano di nuovo fatica e disagi che ognuno ben conosce. Non ho trovato una risposta esauriente.
Forse, penso io, un pellegrinaggio, specie se individuale, ci da l'opportunità di guardare dentro noi stessi, di riflettere sui problemi della vita, della fede. Cose che generalmente non riusciamo a fare nella nostra frenetica vita quotidiana. E quando torniamo da un pellegrinaggio siamo un po' cambiati. Nulla è come prima.
Con la Monica, nel 2006, abbiamo scoperto il grande valore del pellegrinaggio di gruppo. Il confrontarsi giornalmente con gli altri è senz'altro una preziosa occasione di arricchimento.
Abbiamo scoperto che in un gruppo, specifico, di pellegrini, ognuno trova il suo spazio e sembra non essere così importante la classe sociale di provenienza, la cultura ecc. Siamo tutti pellegrini. Questo sembra essere l'essenziale.
A comprova di ciò desidero portare un esempio: Conobbi Don Paolo Giulietti lo scorso anno in occasione del pellegrinaggio Altopascio - Roma. Quando lo vidi sul palco dove poco dopo si
sarebbe presentato il Papa, pensai: "E' uno che conta in Vaticano, deve essere un grande!". E provai verso di lui una grande soggezione. Quest'anno Don Paolo sta camminando con noi, con il suo zainone da 100litri. Ebbene, il vederlo in questa nuova veste, che magari ci serve a tavola, la soggezione è quasi del tutto sparita per lasciare il posto a stima ed affetto. Potenza del cammino! Ora, forse, Don Paolo, mi sembra ancora più importante di prima.
Devo interrompere perché dobbiamo spengere le luci e dormire, ma non posso farlo senza porgere dei ringraziamenti a nome mio e di Carlo.
Grazie a tutto il gruppo che ci ha accolto con rispetto ed affetto. Un grazie particolare alla Monica perché è proprio grazie a lei che abbiamo scoperto e ci siamo "innamorati" della Via Francigena. Lei così brava, preparata, sempre disponibile verso ognuno di noi. Lei, che nonostante la sua forza fisica, la troviamo spesso in coda al gruppo per dare sostegno agli ultimi. Io considero questi, insieme ad altri semplici, ma importanti gesti, come una preghiera. La Monica ha rivestito un ruolo molto importante nella nostra vita. La stimiamo moltissimo e le vogliamo bene, molto bene.
Grazie a Don Paolo che ha voluto essere pellegrino fra noi facendosi amare da tutti.
Grazie a Franco Cinti che insieme alla Monica ha fatto la bella guida che ci aiuta a realizzare i nostri progetti.
Grazie a Franco Stagni che con tanta generosità mette tanto del suo tempo e delle sue energie a disposizione del gruppo.
Grazie alla Confraternita che ci ha dato l'opportunità di entrare a far parte di questa grande famiglia.
Tutti questi eventi, le emozioni che si provano durante il pellegrinaggio, le bellezze del Creato che si osservano, per il credente, forse sono il segno dell'esistenza di Dio ed il restante 93% dovrà perlomeno porsi degli interrogativi.
Si spengono le luci. Ancora grazie a tutti e buona notte.

Vera e Carlo