Solopaca - Benevento (Km
30,0)
18
settembre - martedì
Trovo il diario di questo pellegrinaggio sulla mia brandina, oggi tocca a me la
fatica di fissare i pensieri ed i momenti di questo nostro andare: cosa colpisce maggiormente quando si attraversa
il mondo a 4 km all'ora? Si incontrano gli altri e non ci si scontra e ci sorprende la cordialità e la disponibilità:
si viene accolti.
La giornata inizia con la consueta agitazione attorno alla colazione: latte, the e i resti dei dolci della generosa
cena di ieri offerta dai parrocchiani di Solopaca. Siamo stati loro ospiti nei locali della chiesa di "Santa
Maria Te Amo" riattati dalla buona volontà di un gruppo di giovani del luogo. Sono un po' cadenti ma
lo spazioso giardino interno è molto ampio ed accogliente.
Partiamo alle 7,30 da questo paese "Del Sole Opaco" lasciando Luigi, un abitante del luogo, con le sue
indicazioni dei sentieri per Benevento. Oggi la nostra guida, Monica, ha la febbre: ci raggiungerà a Benevento
a fine giornata, Mauro e Franco saranno le nostre guide così, per evitare complicazioni, affronteremo il
cammino per strade provinciali, anzi un tratto lungo, di una superstrada, di circa due ore, nel suo traffico veloce,
assordante e pericoloso; come è diverso dai dolci sentieri di campagna che ci regalano fichi, noci, uva,
susine accompagnati dal fruscio del vento con fontanelle e dolce ombra!
L'irrompere della modernità ci mostra bene quello che abbiamo oramai perso.
Le storie che lungo la via ci raccontiamo, non riguardano più il lavoro svolto, questo oramai è diventato
come un'ombra cui non si da alcun risalto, invece le malattie sofferte e superate, la grazia delle guarigioni è
esaltata e solo queste ora contano: è questo richiamo che ci porta sulla strada, nel cammino. Le mie vesciche
sono oramai "doppie" come per molti altri, ma abbiamo imparato a camminare in sofferenza.
Bruno, l'alfiere, trova dei documenti buttati via: li consegniamo alla polizia appena incontrata al bar di fronte
la stazione ferroviaria. Ci faranno da guida fin quasi alla nostra meta di oggi: la parrocchia di San Giuseppe
Moscati. Qui ci facciamo la doccia e laviamo i panni che subito vengono stesi ad asciugare; è il secondo
lavoro del pellegrino, essendo il primo quello del camminare.
Alberto è un abile cuoco e prepara la cena, Aldo è andato a Solopaca per riportare la nostra Monica.
E' finita la Messa: anche oggi nel Vangelo il Cristo è in cammino quando incontra la vedova di Naim. Concedi
anche a noi Signore di incontrarti, quando ci incammineremo nelle tenebre della morte, così la nostra vita
sarà salva.
La nostra compagnia si modifica: arrivano due Giovanni e Roberto domani torna a casa.
Siamo riuniti per cena: un buon minestrone, la pasta rimasta di ieri (ottima) e per finire, cotoletta ed insalata.
Ad uno ad uno i miei compagni si alzano vinti dal sonno e mi sembrano come stornelli che dopo aver lasciato il
nido, volano felici nelle palme di Dio.
Ora tutto è silenzio, un bagliore lunare illumina il mio bastone che mi aspetta per domani e mi ricorda
quello che scrive il salmista:
" Il Signore è il mio Pastore, nulla mi manca
anche se vado per valle tenebrosa Tu sei con me…..
il Tuo bastone e il Tuo vincastro mi sorregge……"
Domani voleremo a Buonalbergo.
A tutti quelli che camminano in spirito e verità,
li accompagni la grazia
e la misericordia del Signore!
Paolo Tiveron
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