Buonalbergo - Celle San Vito (Km 28,7)
20
settembre - giovedì
Su e giù per colli e colline, valloni e valloncelli, strade sterrate e/o
poco asfaltate.
Attraversiamo la provincia di Benevento ed Avellino, scolliniamo superando il confine fra Campania e Puglia ed
entriamo nella provincia di Foggia. Terra brulla, senza alberi e nessun segno di vita. Qualche casa aggrappata
alle colline, qualche latrato di cane ed una mandria in lontananza.
Quando Alberto viene spedito a chiedere informazioni, il pastore gli chiede se per caso siamo un gruppo di extracomunitari
in cerca di lavoro. Quando arriviamo presso un gruppetto di case disperse sulla collina, una signora si informa
sul perché il gruppo è in viaggio. Al sapere che veniamo a piedi da Roma non può trattenersi:
"Poveretti, ma perché non venite in pullman ? ".
Nelle vicinanze di Celle San Vito ci accoglie la televisione: è Don Michele, redattore, operatore di macchina
e montatore. Saremo sugli schermi della " Locale" per il telegiornale della sera. Lo colpiscono i "bordoni";
li vede come armi improprie contro randagi e serpenti vari. Ci fa fare tappa ad una "mansio" della via
Traiana, dove ci racconta che il tempo di percorrenza da Roma a Brindisi, al tempo dell'impero, era di 7 ore; ma
con il progredire delle domande, è disposto ad aumentare il numero delle ore, trasformandole in giorni.
E' molto gentile Don Michele e ci aiuta molto. Gli dico mille volte grazie.
Celle San Vito è un luogo da proteggere, non per l'arte, ma per la lingua. Parlano un dialetto "franco-provenzale"
che, a prima vista, appare molto corrotto rispetto a quello che doveva essere quando i Cellesi giunsero in Puglia
(inizi del 1200), ma se le influenze del dialetto pugliese sono state molto forti, fa impressione vedere le targhe
delle strade in doppia lingua e scoprire che " Via Roma" si presenta anche come " Ruwe Roma".
Buon viaggio a tutti e " Buen Camino!"
P.S. Don Chisciotte si troverebbe a suo agio a Celle San Vito
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