Lunedì 26 giugno
Viterbo - S.Martino al Cimino - Ronciglione
- Sutri |
km 28
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Doccia ...pellegrina
Lucia G. (la collaboratrice) - La doccia
Arriviamo a Sutri
entriamo e attraversiamo questa antichissimo paese
sorpresi di trovare la preparazione di una “infiorata”; però già la città è una grande
sorpresa per le sue caratteristiche che meriterebbero una lunga sosta.
Per raggiungere il luogo della nostra accoglienza usciamo dall’altra porta della città, perché per noi erano aperti i cancelli di una villa con
parco, prati, preziosi resti archeologici e futura casa di convegni:
futura in quanto la villa in ristrutturazione non era ancora adeguata alle esigenze di
cinquanta persone per quanto pellegrini.
Soprattutto le docce! Mancano le docce…!?! Avvilita
inizio a distendere il sacco a pelo sul pavimento per prepararmi per la notte. Sento alcune grida, provengono
dal parco, mi affaccio ad una finestra, sul prato danzano e saltellano sotto gli impianti di
irrigazione molti di noi.
Anche i più timidi prendono sapone e shampoo e corrono sotto
i getti d’acqua rincorrendoli, un momento di festa, sotto gli sguardi allibiti della guardia forestale.
Ci ricomponiamo, siamo pronti e puliti per la cena, con la speranza di condividere altri momenti
come questi che ci fanno superare con ironia le difficoltà di un pellegrinaggio…..
Lucia M. (La sguattera…mancata )
- L’incontro
Il nostro pellegrinaggio doveva incontrarsi con quello di Don Paolo e i ragazzi della Pastorale
Giovanile. Monica ci dava notizie ogni tanto delle loro tappe, eravamo in attesa dell’incontro
e sicuramente anche un po’ curiosi.
Sutri è stato il luogo. Il momento non è stato
proprio un evento perché la Nazionale di calcio si è rubata l’importanza del momento.
Sparpagliati nei vari bar per vedere la partita li abbiamo riconosciuti in quelle ragazzine e in quei ragazzi mentre anche loro ci guardavano
e sicuramente pensavano “sono quelli della Confraternita” o forse,
semplicemente, “sono i vecchi “
A tavola ci siamo effettivamente riuniti; per la presentazione sono bastati molti sorrisi,
qualche complimento e forse anche un po’ d’imbarazzo.
Arrivano le lasagne, guardiamo Monica per la preghiera.
Lei si alza e fa un cenno a Don Paolo lasciandogli il compito.
Don Paolo si alza, fa un cenno verso la sua lunga tavolata e come preghiera un inatteso e
delicato coro a due voci risponde:
GRAZIE DEL PANE E DEI DONI .
Grazie Don Paolo, grazie ragazzi !
Un gradevole conforto sul mio scarso successo musicale fra i pellegrini.
Questo l’inizio. Il resto poi da
La Storta a Roma .
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