Giovedì 27 agosto - Prima tappa
BARI
- MOLA DI BARI
Dopo la prima notte in branda trascorsa nel centro di Bari, non lontano dalla
cattedrale, la comitiva dei pellegrini, esaurite le cerimonie mattutine, si ritrovata alle ore 8,30 davanti alla
cattedrale per la S. Messa di apertura del pellegrinaggio. I membri della confraternita hanno indossato le loro
tuniche rosse con la mantellina marrone, gli altri pellegrini sono in tenuta da cammino.
La S. Messa, concelebrata nella cripta dall'Arcivescovo di Bari, mons. Francesco Cacucci, e dai Canonici, ha carattere
di solennità straordinaria anche a motivo della ricorrenza della morte (avvenuta nel 1973), del venerato
Arcivescovo Mons. Enrico Nicodemo.
Quando sono ormai quasi le 10 il gruppo si muove dal centro di Bari,
attraversa la città e poi cammina per più di un'ora sul lungomare barese, incontrando anche una certa
sorpresa dei baresi intenti alle loro occupazioni quotidiane.
È passata più di un'ora quando i pellegrini abbandonano
la linea costiera, attraversano la ferrovia, destinata comunque a rimanere il principale riferimento per il cammino
da fare, e cominciamo a camminare nella campagna pugliese tra terreni incolti e riarsi, sterpaglie, uliveti, orti
e poi vigneti. Il percorso è costituito da strade sterrate, tratti di asfalto e sentieri appena tracciati
tra le erbacce rinsecchite; in più di un punto si incontrano sbarramenti da scavalcare o situazioni in cui
è arduo individuare il percorso. In questi momenti è risolutivo l'intervento di Monica, ufficiale
di rotta, documentatissima e comunque assai utili sono anche le informazioni raccolte dalla gente del posto.
Dopo la pausa pranzo, in cui tutti si affollano attorno al furgone pilotato
da Renzo e ne ottengono panini, frutta e bevande a volontà, si prosegue in una campagna più intensamente
lavorata con grandi impianti di vigneti coltivati quasi in serra; qui talora i pellegrini allungano la mano a cogliere
qualche acino per esprimere sull'uva un giudizio di maturità. Anche le piante di fico, che spesso allungano
i loro rami cariche di frutti verso la gente che cammina, non vengono trascurate ed ottengono giudizi lusinghieri
sulla qualità dei loro frutti.
Nell'insieme la campagna barese che i pellegrini percorrono è
un'estensione pianeggiante che spesso lascia intravedere il mare sulla sinistra, mentre sulla destra si scorgono
in lontananza delle alture di modesta elevazione. Il panorama è piacevole ed accogliente, malgrado l'impietoso
sole agostano. Un elemento negativo che non si può non rilevare è la frequente presenza di rifiuti
di ogni genere buttati lungo la strada: l'armonia della natura e del lavoro umano ne viene spiacevolmente deturpata.
Prima dell'arrivo a Mola di Bari un tratto del cammino è animato
dalla recita dei S. Rosario, arricchita da riflessioni di Mons. Tonino Bello. La meta viene raggiunta verso le
6 di sera. I pellegrini trovano ospitalità in centro, in una casa messa a disposizione dal parroco, in cui
trovano posto le brande per la notte, disposte ovunque, dal piano terra al terrazzo più alto. Sempre sul
terrazzo viene allestita, con un'ingegnosa soluzione di fortuna, una tavolata per la cena, che si svolge al lume
delle torce elettriche dato che il terrazzo è sprovvisto di illuminazione. Il cibo semplice e assai gradevole,
preparato dai volontari della cucina, riscuote l'applauso dei commensali uno dei quali festeggia l'onomastico (Monica)
e un altro (Giuseppe) il compleanno. I festeggiati aggiungeranno al menù i loro doni. .
Pina Gorga e Pier Antonio Bosco
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