Venerdì 28 agosto - Seconda
tappa
MOLA DI BARI - MONOPOLI
Inizio
di giornata elegante perché a un intenso cielo blu è stata abbinata una fantastica aurora rosso-arancione
(spettacolo gratuito riservato, ovviamente, a chi ha dormito all'aperto, sul tetto); poi i colori si sono attenuati
e ne è venuta fuori un'assolata giornata di estate pugliese. Colazione autogestita ed efficiente (certo
molti hanno perso l'occhio per il Nescafè e hanno così ottenuto un cappuccino color catrame o giallo
paglierino).
Partenza tranquilla, iniziale asfalto, poco, e poi sterrato tra uva,
fichi e ulivi.
L'unico momento in cui nessuno magia frutta è quando si dice il Rosario. Usiamo dei testi di don Tonino
Bello; c'è poco da dire: costui sapeva quello che diceva.
Il percorso è affascinante e tranquillo, facciamo qualche pausa per ricompattare il gruppo, un paio di agricoltori
ci offrono acqua: direi che sono proprio cordiali.
Arriviamo a Cala Paura e qui finalmente possiamo fare un bagno in mare.
I pellegrini offrono il meglio di sè: qualcuno versione sirenetta resta saldamente ancorato alla battigia,
altri sfoggiano inaspettate attitudini al galleggiamento. L'acqua è tiepida, i bagnanti ci guardano inizialmente
con una certa curiosità (non a tutti è immediatamente chiaro per esempio il nesso tra il bordone
o i bastoncini e il nuoto), ma l'accoglienza è assolutamente cordiale. Prima di rimetterci gli abiti da
pellegrini (e non sarà un'impresa facile) ci facciamo la doccia a una fontana che si trova in un vicoletto
stile villaggio arabo: un po' di acqua dolce è una benedizione.
Proseguiamo e così vediamo bene che Polignano a Mare è
affascinante, ben curata. Nella struttura richiama un po' San Giovanni d'Acri, dicono alcuni che se la ricordano.
Breve pausa pranzo (non ci saranno meno di 35 gradi!) e poi partenza eroica. Sarebbe dura se non ci fosse il mare
alla nostra sinistra.
Qualcuno da un camion ci urla qualcosa ridendo, Monica risponde con l'unica frase (cordiale) che conosce in dialetto
semi meridionale e così finisce il tentativo di dialogo con gli autisti locali.
Monopoli è lunga ma c'è l'ombra, poco per volta si chiacchiera anche con chi non si conosce bene,
complice la fatica condivisa e quel po' di stanchezza che rende meno difesi se non proprio più cordiali.
Siamo ospiti presso la chiesa di San Vincenzo da Paola; abbiamo una sistemazione
di lusso tra camere e tensostruttura esterna. Solita cena eccellente e solito richiamo all'ordine e disciplina
da parte di Renzo. Andiamo a dormire dopo esserci assicurate che le stelle di stanotte siano le stesse di ieri.
Il ricordo più nitido della giornata è la doccia alla fontana,
il più dolce, oltre a quello di fichi, è quello del vento che ci ha tenuto compagnia per buona parte
della strada.
Un altro giorno usato bene, Deo Gratias. .
Chiara Leone
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