Giovedì 3 settembre -
Ottava tappa
LECCE - CARPIGNANO
Sveglia all'alba e colazione alle 5,45 nel chiostro del Convento: qualche ritardatario
ha dovuto suonare il campanello per poter entrare, anticipando così la sveglia di tutti i frati. L'onnipresente
frate Michele, padre guardiano, inizia ad offrire a tutti un buon caffè ristretto che fa risuscitare anche
il più addormentato.
Partenza alle 6,30. Cammina con noi anche il Rettore
che in verità parte con passo piuttosto baldanzoso. Noi pensiamo ai tanti Km già percorsi e siamo
convinti che dovremmo rallentare!!
A Caprarica il grande pellegrino Paolo ci lascia, con la promessa che ci raggiungerà in seguito. Dopo una
breve sosta a Calimera (nome che testimonia la presenza greca nel passato), si riprende il cammino su un viottolo
con folte siepi nelle quali prevalgono meravigliose piante di fichi d'india.
Continuiamo a perdita d'occhio lungo le file di
alti vecchi ulivi, con tronchi dalla forme più strane; ognuno di noi può intravedere in essi le figure
più fantastiche. Nell'attraversamento di un piccolo paese scorgiamo una cappella, al di là del nostro
cammino, e riusciamo a visitarla. E' naturalmente dedicata alla Madonna, molto venerata sotto innumerevoli denominazioni
in tutto il Salento. L'affresco antico di cui purtroppo esiste solo una foto, è stato asportato (rubato!)
E' stato sostituito con un quadro moderno. Peccato! Però una preghiera a Maria è ugualmente doverosa.
Percorriamo un bel tratto di sentiero con resti
di una strada romana, con evidenti le tracce lasciate dai carri. Qui ci aspetta la polizia municipale ed un assessore
comunale che, oltre a rispondere alle nostre domande sulla storia del luogo, funge da guida per agevolare il nostro
ingresso a Carpignano. L'accoglienza è veramente super e piena di attenzioni; verso le 17,00 è prevista
la visita alla cittadina che possiede palazzi e chiese molto importanti, sia dal punto di vista artistico che storico.
Colpisce in modo particolare la cripta di S. Cristina. Le pareti sono affrescate (l'umidità purtroppo ha
agito negativamente!!). Risalta il dipinto dell'Annunciazione a Cristo Pantocratore. Eccezionale: c'è la
firma dell'autore e la data di esecuzione (Teofilatto 959 d.C.).
Alle 19,00 partecipiamo alla S. Messa unendoci,
con la nostra divisa, agli altri parrocchiani. Il parroco Mons. Giuseppe Calavero dà molto rilievo alla
nostra presenza e ne trae stimoli per la sua comunità. Monica è invitata all'ambone per presentare
la nostra Confraternita e la sua gamma di interessi. Fa una esposizione esemplare: sintetica e chiara, comprensibile
anche a chi sentiva parlare per la prima volta della Confraternita di San Jacopo di Compostela e delle sue origini.
La serata si chiude con una ricca cena generosamente
offerta dalla comunità locale.
Porteremo un ricordo duraturo di questi amici trasformatisi
in bravissimi "hospitaleros". Li ricorderemo fra le tante persone per le quali pregheremo a Santa Maria
di Leuca, a Finibus Terrae. .
Roberta e Piero
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