Confraternita
di
San Jacopo di Compostella

Il nostro Diario

Pellegrinaggio 2005

 

La Confraternita

Epilogo

Un emozionante privilegio

Mauro: "Via Francigena"; nome magico almeno per me, pellegrino privilegiato dall'averla percorsa nell'Anno Santo Giubilare del 2000 proveniente da Canterbury, e poter ripercorrere (sia pure in senso contrario), una buona parte di quel cammino ancora fluttuante nella memoria, ha riacceso il desiderio di rivedere i molti luoghi attraversati e la speranza di ritrovare alcune persone da cui ho avuto grande accoglienza, ma soprattutto questa volta, è la motivazione di percorrerla finalmente come Confraternita, di poter scavare nei territori che verranno attraversati dal nostro robusto gruppo, un profondo solco in cui piantare un nuovo seme di questa "Via Francigena" che al momento è ancora misconosciuta, più per le neghittosità delle realtà locali che per la difficoltà di determinare un unico tracciato…. Grande allegria a Lucca incontrando i numerosi pellegrini, alcuni già noti, altri da conoscere man mano lungo il cammino, e da subito inizia la vita di gruppo con tutti gli annessi e connessi …Già a Sarzana ho un tuffo all'indietro di 5 anni, essendo tutti noi alloggiati nel medesimo Centro di Crescita Comunitaria in via Braida, dove venni accolto nel 2000; solo che allora ebbi una confortevole cameretta, mentre anche oggi tutti i confratelli riposeranno sul duro pavimento, ma l'ambiente e la cordialità dei ragazzi qui ospitati (e che oggi ci ospitano) è ancora la medesima…
Così è anche a Pontremoli, dove rivedo Padre Franco; anche allora il grande convento aveva solo tre frati, e l'arrivo del nostro folto gruppo (ancora non ben compreso nello spirito del pellegrinaggio), movimenta non poco la vita della piccola Comunità. Da Pontremoli saliamo al Passo della Cisa, ordinatamente in ordine sparso, ed il percorso trovato da Monica si rivela gradevole in quanto defilato rispetto alla ex camionale; tra l'altro il nostro confratello Michele (da buon Arcangelo…), ha l'occasione di salvare una buonanima persa sui dirupi per colpa di gustosissimi funghi... A Berceto, non rivedo Don Pino, ed anche la cittadina mi si perde nelle nebbie dei ricordi, non dimentico però la "Ripa Santa" che al mattino seguente, uscendo dalla cittadina, ci conduce con ripida salita alla Cappellina di San Moderanno, poi la lunga e boscosa discesa verso Sivizzano e Fornovo dove nel 2000 Don Giuseppe non si ricordò di lasciarmi le chiavi del rifugio situato accanto alla bellissima Pieve. Il folto gruppo di pellegrini quali siamo, vedo che non lascia indifferenti le persone nelle località che attraversiamo, e questo mi è di grande sollievo nel sopportare le "fatiche" del cammino; vuol dire che stiamo centrando l'obbiettivo che, come Confraternita, ci si era prefisso… La tappa verso Piacenza mi fa passare accanto al bellissimo rifugio di Montale, dove venni accompagnato da Don Stefano, ma poi a Piacenza, non ho il piacere di incontrarlo personalmente, rivedendo però la sua bella e potente moto, ed alla tappa successiva, all'attraversamento del Po (dove ho avuto modo di capire come delle diatribe di campanile siano di nocumento alla "Via Francigena"), ad Orio Litta, l'incontro con gli amici Favari e Cappelletti, colonne dell'accoglienza in questa parte di Lombardia, oggi come allora.
Qui ad Orio, credo che la Confraternita abbia assolto egregiamente il suo dovere di promozione della "Francigena", e l'accoglienza della comunità prima, e della parte istituzionale poi, abbia gettato delle solidissime basi di una proficua collaborazione per lo sviluppo della stessa.
Poi, da Orio in avanti, tutti i pellegrini indistintamente, di provenienza o di razza, hanno dato il sangue per lo sviluppo della "Francigena"… Fuor di metafora, alle zanzare "padane", non è parso vero di poter campare alle spalle ed alle gambe degli afflitti pellegrini che pur di poter testimoniare il loro attaccamento alla causa, dopo i primi giorni di "dazio", sono corsi ai ripari affidandosi ai vari "Untori" di antizanzare. Il pellegrinaggio in questo tratto e fino a Vercelli è stato particolarmente faticoso, ma denso di avvenimenti e di incontri, fortuiti o meno, che lo hanno reso grande; vedi a San Giacomo della Cerreta, a Robbio, a Casoni di Sant'Albino con Don Nunzio, che ancora si ricorda di me, per non parlare dell'accoglienza delle istituzioni civiche e religiose a Vercelli, che ci hanno inorgoglito ed anche l'incontro con un simpatico "marcheur de Dieu" francese, assolutamente imprevisto, mentre egli si dirigeva verso Mortara. Anche a Crescentino (sebbene fuori dal percorso della Francigena stilato da Monica…), abbiamo una accoglienza favolosa da parte delle autorità civiche, Sindaco in testa… A Torino, presso la Sacra Sindone, il compimento del pellegrinaggio prende la parte più religiosa e rappresentativa che gli compete, con tutti i Confratelli in veste rossa e pellegrina d'ordinanza partecipanti, assieme alla Confraternita del Santo Sudario, alla Santa Messa che pone ufficialmente termine al pellegrinaggio di Confraternita 2005. Il giorno dopo, domenica 18-9-05, a coronamento degli impegni ufficiali dei Comuni della "Via Francigena", tutti i confratelli si trasferiscono di nuovo a Vercelli per partecipare in pompa magna e quali invitati d'onore assieme ad altre numerose Confraternite, alla Santa Messa officiata in lingua latina dal Vescovo.Tirando le "mie" somme di questo "particolare" pellegrinaggio, voluto e più volte fortemente auspicato da alcuni di noi, per alcuni versi più fortemente innamorati della "Via Francigena", non posso fare a meno di considerarlo perfettamente riuscito dal punto di vista della sua visibilità, di pungolo e stimolo presso le istituzioni delle comunità attraversate. Certo, alcune cose sono ancora da rivedere, affinare e certamente, per tutti noi confratelli, da sostenere con la più larga partecipazione possibile a nuove occasioni di ripercorrerla, sempre in gruppo e sempre come Confraternita, anche se a volte i disagi e le difficoltà di "essere Confraternita in cammino", non sono lievi, ma da noi, Confratelli impegnati come testimoni sulle "Vie di fede", non ci si aspetta niente di meno … quindi….

Ultreya e Suseya per la "nostra" Via Francigena!!