Confraternita
di
San Jacopo di Compostella

Il nostro Diario

Pellegrinaggio 2005

 

La Confraternita

Orio Litta - Belgioioso

clicca qui per ingrandireDomenica 11 settembre

Il paese dorme quando lo lasciamo al mattino presto, dopo esser riusciti a fare una colazione veloce fuori della palestra. Con un certo timore che possa piovere camminiamo fra gli argini del fiume Lambro. A Chignolo passiamo davanti al castello dei Cavalieri dell'Ordine di Malta.
Piove solo per una mezz'oretta però abbiamo camminato su sentieri molto bagnati. Sosta prima di mezzogiorno piuttosto breve perché ci aspetta Carlo Grignani per accompagnarsi attraverso un lungo percorso in un
parco fino a S.Giacomo della Cerreta, visita che non possiamo tralasciare. Monica che ha progettato l'incontro sembra commossa: tutti questi programmi che si realizzano e trovare e riconoscere i valori della persone …come non commuoversi! S. Giacomo della Cerreta ci lascia senza parole, siamo stanchi ma anche incantati.
La tappa si conclude con l'arrivo all'oratorio, accompagnanati da amici del luogo con diversi giri di macchine. Tre famiglie danno accoglienza ad alcuni di noi. Andiamo alla Messa e possiamo anche apprezzare il coro del paese.
A casa di Carlo è stata preparata la cena per tutti, compresi gli amici del luogo. Il risotto con spinaci e salsa di noci è stato veramente sublime. In cucina si è adoperato per noi un amico cuoco, invece nella sala i figli di Carlo ci portano i piatti con grande disinvoltura e tranquillità:sono proprio bravi.
Chi ospita pellegrini raggiunge alti livelli !
Roberta e Giampiero:………..Abbiamo già sistemati a terra materassino e sacco a pelo per la notte e siamo in attesa di trascorrere la serata organizzata da alcuni premurosi confratelli locali. La stanchezza si fa sentire, soprattutto per le due notti insonni precedenti. All'improvviso per una serie di coincidenze, riceviamo l'offerta di poter dormire presso una famiglia. Subito siamo un po' imbarazzati ma dopo attribuiamo la responsabilità del fatto alla Provvidenza. Annamaria, la nostra "hospitalera" con semplicità e naturalezza, da questo momento, si prende cura di noi, dei nostri zaini e pure del bucato bagnato e pronto da mettere ad asciugare. La ritroviamo poi nella cosa dove è stata allestita da confratelli una mensa da "principini"; è sempre lei che ci trasporta in auto alla sua abitazione e ci mette a disposizione la sua camera matrimoniale. Al mattino, noi ci alziamo alle cinque cercando di non farci sentire, ma giù nell'ampia cucina c'è già Annamaria che aspetta per condividere con noi l'ottimo caffè con i biscotti che ha preparato. Ci accompagna al punto di incontro con agli altri pellegrini, ci saluta chiedendo una preghiera nel luogo della Sindone. Penso che la signora Annamaria si sia sentita "bene" dopo i tanti gesti di ospitalità riservatici; ma forse non si è resa conto della forte emozione che questa esperienza ha provocato in noi che per la prima volta gratuitamente e senza averlo chiesto, ci siamo trovati accolti in una famiglia, in qualità di pellegrini.
Dal canto nostro offriamo…..un fiore di carta del nostro Giocoliere per la padrona di casa e altre apparizioni che fa uscire da un tovagliolo.
Questo non hanno visto Grazia, Liliana e
Giuseppe che sono partiti qualche ora prima. Torneranno, l'hanno promesso, per l'incontro a Torino. (come farà Maria senza il suo secondo occhio ?)

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