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Pontremoli - Berceto
Lunedì 5 settembre
Pur avendo programmato di partire presto perché sapevamo di dover affrontare
una tappa impegnativa, abbiamo dovuto fare una sosta forzata quasi subito.
Franco che è in testa al gruppo sente gridare: "Aiuto , mi sono persa!" una voce di donna viene
dal monte alla nostra sinistra; cerchiamo di individuarla, poi la si vede che cerca di scendere in un punto molto
pericoloso. Si cerca di guidarla ma lei è presa dal panico, ha perso anche la cognizione del tempo. Non
si vede il fidanzato con il quale era andata a cercare funghi. Beppe prova ad andarle incontro poi Michele salendo da un altro punto e trovando un
percorso più agevole la porta in salvo.
E' proprio l'ultimo ospitalero di S. Nicolas che si è prodigato in questa accoglienza speciale. Riprendiamo
il cammino rassicurando la ragazza che non finirà sui giornali (ha capito che siamo persone importanti!)
e nel bosco anche noi troviamo i funghi.
Facciamo una breve sosta verso le 11 ma poi di buona lena si arriva al passo alle 13 dove c'è il pulmino
e Aldo in compagnia di una bella e simpatica ragazza del CISOM.
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Aldo: Sono riuscito ad arrivare
in tempo, dopo aver fatto la spesa insieme a Ugo, per l'appuntamento con i miei pellegrini. In un angolo della
piazzetta ad Passo della Cisa ho preparato un tavolo con le bibite i bicchieri la frutta ecc.; vederli arrivare
è per me il momento più bello della giornata. Li aspetto e quando arrivano dopo tutta quella strada
in salita mi piace avere il compito di potergli dare il ristoro e di fare due chiacchiere. Mi chiedono quanta strada
manca. Sono tutti in buona forma. Prima di rimettersi in cammino abbiamo recitato insieme il rosario seduti sulla
scala della chiesetta. Per qualcuno è stato uno sforzo perché il momento era più adatto per
una pennichella. Poi loro sulla strada a piedi, io sul pulmino, ci rivediamo all'ostello.
Laura vede nei pressi del bar dei vasi grandissimi di Sedum Telephium, una pianta che ci ha già indicata
lungo la strada allo stato spontaneo, ne racconta i pregi: le sue foglie aperte e strofinate consentono di calmare
il prurito delle punture di insetto, favoriscono le eliminazioni di corpi estranei ecc.ecc.
Invece per difendersi dalla calura osserviamo il sistema speciale che ha Rodolfo il nostro
curato che usa bagnare
il suo cappello nelle fontane e poi bagnato se lo rimette in testa
Finalmente arriviamo a Berceto e alloggiamo all'ex seminario, un edificio molto grande con grandi stanzoni e tanti
letti, ma un po' carente per quanto riguarda l'organizzazione.
Invece efficientissimo vediamo operare Mauro il nostro ufficiale
sanitario che passa a controllare i piedi dove ce ne è bisogno.
Antonio è l'unico che preferisce occuparsene da solo perché ha un suo metodo personale. Lui ha diverse
segrete risorse: mette i giornali dentro gli scarponi e la mattina li trova asciutti, ma soprattutto la sua prima
qualità é una sottile ironia.
Antonio: finchè
sul mio sentiero incontrerò persone come: Luciano, Giovanni, Davide, gli amici della Francigena, Paolo,
i sindaci gli assessori che mi accoglieranno lungo la via per spianarmi la strada, non sentirò male ai piedi
e continuerò a pellegrinare in allegria. Grazie di cuore a tutte le persone incontrate, delle quale non
ricordo il nome, ma che con la loro simpatia e disponibilità mi hanno alleggerito la fatica ( primo pellegrino
italo-cinese-bolognese sulla via francigena )
Dopo le operazioni di doccia e bucato c'è il tempo per un giretto per il paese e la visita alla bella Cattedrale
romanica del XII secolo.
La cucina e la sala da pranzo non sono molto grandi così ci dividiamo in due gruppi, le donne mangiano in
cucina e gli uomini in sala; non male, le donne mangiano con più tranquillità del solito.
Ospiti dell'ostello sono anche dei ragazzini che partecipano a qualche attività, una di queste è
la solita scorribanda prima di dormire, e poiché nessuno va a letto prima dei pellegrini li sentiamo fare
confusione per un bel po'.
Poi siamo noi a dare inizio ai nostri concerti. |
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