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Mortara - Vercelli
Mercoledì 14 settembre
Per la giornata che ci ha portato in Piemonte il piacere del racconto è
di
Bruno: Sveglia alle cinque nell'ostello dell'Abbazia di Sant'Albino a Mortara.
La colazione al bar è preparata dall'ospitalero Tino.
Partenza sulla ciclabile alla rotonda Carlo Magno …e appena usciti dal
paese ci appare il Monte Rosa che anche per i non piemontesi è
proprio una piacevole vista.
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Si prosegue per Madonna del Campo visitando la bellissima chiesa,
con affreschi tra cui uno splendido S.Giacomo Maggiore. Poi passando per strade sterrate ed argini arriviamo a
Nicorvo - Robbio dove visitiamo la splendida chiesa romanica di S.Pietro. Il simpatico parroco Don Gianni ci timbra
le credenziali e poi ci chiede di fare una foto assieme di fronte alla chiesa.
Quindi per lo sterrato arriviamo a Palestro dove mangiamo il panino di fronte alla chiesa di S.Martino. Monica
viene invitata in municipio per parlare del nostro pellegrinaggio e della Via Francigena. Un signore ci da delle
indicazioni e ci fa scendere verso il fiume Sesia e prendiamo l'argine sinistro verso Vercelli. Si cammina in mezzo
al mare a quadretti (le risarie).
Grandi spazi di campi di riso e sopra di noi il Monte Rosa: dal riso al Rosa !
Poco prima di arrivare Ugo viene punto da una vespa, proprio lui che
è allergico! La situazione viene tenuta sotto controllo.
Arriviamo al Ponte del Sesia che ci porterà a Vercelli
e ci attende il nostro autista Aldo con la consigliera comunale per la via Francigena Maria Rita Balossino.
Un abbraccio, commossi, ma anche un altro gradito incontro con un pellegrino francese, Henry che da viene da Lione diretto
a Roma. Lo invitiamo a fermarsi con noi. Ci insegnerà il canto
del pellegrino.
Arriva Franco Musso, pellegrino compostellano di Vercelli
che ci guida al Palazzetto dell'Hockey. Troviamo la palestra attrezzata per noi, con lettini lenzuolo e panno:
una bella visione! C'è un bel sole e ci dedichiamo un momento alla pulizia e a riordinare il nostro zaino,
ma ecco l'appuntamento importante. Sempre guidati da Franco Musso e da Maria Rita Balossino, che è l'ideatrice
e l'organizzatrice della "Settimana Vercellese per la via Francigena" che si apre oggi con il nostro
arrivo, arriviamo all'abbazia di Sant'Andrea. Siamo ricevuti ufficialmente dal sindaco Corsaro, dal presidente
della provincia Masoero e dal vicario generale della diocesi Giuseppe Versaldi. Una grande accoglienza, una grande
attenzione e considerazione: guida e descrizione della magnifica abbazia di stile gotico cistercense, preparazione
del cerimoniale di entrata alla S. Messa con le splendide mantelline della nostra Confraternita.
Assistiamo alla santa messa concelebrata dal Monsignore stesso e dall'abate di Sant' Andrea Don Albertazzi. Al
termine siamo accompagnati da un giovane allo splendido Duomo col Crocifisso d'argento (visita e storia della cattedrale
dedicata a Sant'Eusebio). Poi entriamo nel grande seminario e con una cerimonia calorosa ci viene consegnata
una pergamena intestata personalmente ad ognuno che attesta il nostro passaggio da pellegrini.
La cena preceduta dall'aperitivo ci viene offerta in un' altra grande sala, presentata e descritta da P.G. Fossale,
assessore alla cultura e accademico della cucina, come cena speciale dedicata al pellegrino: oltre alla specialità
locale del riso al salame, servito in un grande calderone di rame portato da due persone, le tagliatelle in brodo
con pistilli di zafferano (per ricordare le proprietà di prevenzione di malattie come la peste), torte di
verdura, friciulin e il dolce di pane al cioccolato e … tutto innaffiato dalla Barbera del Monferrato, portato
da me….
Bruno passa e ripassa a riempirci i bicchieri
e il vino unito alle emozioni, ai 34 km di strada ci invitano a quelle benedette brandine nella palestra. Una giornata
vissuta intensamente, indimenticabile!
Sono tornati con noi Beppe e Paolo, bravi! Non è facile andare a casa a sistemare degli impegni e tornare
di nuovo sul pellegrinaggio.
Pierluigi: Sono stato sorpreso e mi ha pure commosso, la splendida accoglienza ricevuta
a Vercelli davanti al sagrato della magnifica basilica di Sant'Andrea. E' stata per me una emozione gratificante
nella quale mi sono sentito orgoglioso di essere un pellegrino, accolto dalle massime autorità civili e
religiose della città.
Sono stato inoltre soddisfatto nel sapere e nel vedere che la Via Francigena è sempre più percorsa
dai pellegrini e non deserta o quasi, come dicono i pessimisti. Questo dovrebbe essere motivo d'orgoglio e di speranza
nel vedere rinascere questo antichissimo cammino della nostra fede ed auspico che la nostra Confraternita, le istituzioni
e la chiesa operino più attivamente per il suo rilancio.
Di questa giornata è bello ricordare anche un episodio avvenuto a Palestro mentre aspettavamo che Monica
si congedasse dal sindaco. Un uomo che guidava un camion passando davanti al nostro gruppo ci ha riconosciuto come
pellegrini e con grande slancio ci ha fatto dei cenni, poi si è fermato ed è sceso. E' stato da poco
pellegrino sul cammino di Santiago, riconosce Chiara dalla quale aveva avuto la credenziale e soprattutto rivede
Roberta e Giampiero gli ospitaleri che lo hanno accolto a S. Nicolas. Grande emozione!
Lucia: Lo stato d'animo di questo pellegrino mi fa ricordare il mio passaggio a
San Nicolas. Nel 2003 sono passata e rimasta per una decina di minuti nell'albergue della confraternita dove ho
conosciuto Franco e Mauro come ospitaleri.
Ero dispiaciuta di non aver saputo programmare il mio cammino in modo da fare tappa lì, ma sono stati sufficienti
quei pochi momenti per sentirmi accolta e ricevere una impressione di trovarmi davanti a due persone speciali sia
per il ruolo che svolgevano, sia per come lo svolgevano. Da allora ho avuto la fortuna di rivederli e di vivere
assieme a loro esperienze di pellegrinaggio, come questa, e assieme ad altri splendidi amici e pellegrini, ma loro
sono e saranno per me sempre qualcosa di molto particolare, una magnifica sensazione di essere riconosciuta, attesa
e accolta. Belli e bravi sempre! |
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